Ambiente umano

Popolamento. Il territorio portoghese ha attratto l'uomo fin dalle epoche più remote; però soltanto con i Lusitani, derivati probabilmente da un gruppo iberico insediato nelle zone montuose della Beira e che, provenienti da nord-est, invasero il Paese nel I millennio a.C., si ebbe una prima omogeneizzazione culturale del Paese (non per nulla lusitano divenne col tempo sinonimo di portoghese), concretatasi con la conquista romana. Ai Romani si devono la creazione dei primi nuclei urbani, situati - a differenza delle sedi montane arroccate della popolazione lusitana - alla base delle colline o presso il mare, la realizzazione di un imponente sistema viario, l'introduzione della vite e l'estensione della cerealicoltura, il che determinò un più stabile popolamento nelle zone di pianura, in precedenza impiegate come aree di transumanza pastorale per le genti dei monti; col tempo la costa divenne anzi la fascia vitale del Paese. Le invasioni germaniche non lasciarono impronte notevoli nella storia portoghese; decisiva fu invece la dominazione araba che introdusse nelle zone meridionali e lungo la costa le colture soprattutto irrigue degli agrumi, dell'olivo e degli ortaggi, animando la vita commerciale e urbana; elementi arabi rimasero nelle città e nelle campagne anche dopo che l'invasione fu respinta. Con la Riconquista (secoli XI-XIII) a opera dei Lusitani del nord ebbe origine la formazione dell'attuale nazione portoghese; il contatto con le regioni più progredite del sud diede al nuovo Stato un notevole impulso in ogni campo della vita sociale ed economica, trasformando la civiltà pastorale e agraria del nord in civiltà soprattutto mercantile.

Movimenti demografici. I primi dati demografici risalgono al 1527, anno in cui furono stimati 1,1 milioni di abitanti; già da allora Lisbona, capitale dell'impero più vasto del mondo, e Porto, nota per i suoi traffici con l'Europa settentrionale, specie con l'Inghilterra (gli stretti legami con la Gran Bretagna sono sempre stati uno dei cardini della politica estera portoghese), costituivano i due maggiori centri del Paese. Con l'avvento dei grandi viaggi per mare si verificò un massiccio esodo di popolazione verso il Nuovo Mondo, naturalmente soprattutto verso il Brasile, e il Portogallo subì per due secoli un vero e proprio spopolamento. Anche la spinta demografica registratasi a partire dal secolo scorso è stata costantemente ridotta da un forte movimento migratorio, che ha superato in vari anni i 100.000 espatri con prevalente flusso non più verso l'America ma diretto verso Francia, Gran Bretagna, Germania e, forzatamente, verso i possedimenti africani.

Distribuzione. La popolazione è distribuita in modo molto irregolare, rarefacendosi nelle regioni interne, più aspre e aride, poco abitate anche in passato, e nell'Alentejo, dove il latifondo ha determinato un ambiente inerte dal punto di vista storico-economico. Le densità più elevate si riscontrano lungo la costa, che è la principale zona di attrazione dell'emigrazione interna, un tempo per le attività legate ai traffici commerciali transoceanici, oggi per quelle urbane e industriali, con punte massime ovviamente nei distretti di Lisbona e di Porto. Il clima d'altro canto limita in alcune aree l'attività agricola e favorisce di conseguenza l'addensarsi della popolazione nelle zone di più fiorente agricoltura (208 abitanti/km 2 nel Minho). L'insediamento è prevalentemente rurale, con sensibili differenze secondo le forme di conduzione agraria. Le case sparse e i piccoli aggregati sono comuni nel nord, specie nel Minho, dove prevale il microfondo a conduzione diretta, e sulla costa dell'Algarve, dove si hanno ricche colture ortofrutticole; nelle aree meridionali, nelle montagne de ll'Algarve e nell'Alentejo, data la difficoltà di approvvigionamento idrico e il latifondo, dominano i grossi agglomerati, sovente molto lontani tra loro; nella zona costiera i centri assumono diverse dimensioni secondo che vivano esclusivamente di pesca o di attività anche agricole e commerciali.

Città. Le città principali si sono sviluppate lungo la costa in funzione delle attività marittime e dei recenti insediamenti industriali. Lisbona, di origine fenicia, situata sull'estuario del Tago, ha avuto un grande incremento in rapporto all'espansione coloniale del Portogallo ed è tuttora il maggiore centro politico, culturale, commerciale e industriale dello Stato; il suo porto e il suo aeroporto sono toccati dalle principali linee internazionali. Posta sul Douro è Porto , la romana Portus Cale, il cui nome è legato all'importanza del porto medesimo, sia per l'intensa attività commerciale che vi si svolge, sia per l'ottima produzione vinicola del suo retroterra (ovunque famoso è il vino omonimo), sia per le cospicue industrie, specie tessili. A sud di Lisbona, alla foce del Sado, è Setúbal, attivissimo porto e centro commerciale. Fra le città dell'interno, sorte in funzione dell'attività agricola, poche si sono sviluppate; fra queste di notevole importanza è Coimbra, posta, sulla riva destra del Mondego, nel cuore di una fertile area rurale, ma la cui fama è soprattutto legata all'antica università e ai numerosi edifici di grande pregio artistico che ne fanno uno dei maggiori centri turistici e culturali del Paese. Infine, su di un'altura dominante la fertile pianura del Minho, si trova Braga , tradizionale mercato agricolo e ora sede di industrie meccaniche, tessili e alimentari.