Aspetti economici

Per la Grecia l'entrata nell'UE ha coronato un intenso sforzo, iniziato sin dagli anni Settanta, per raggiungere un livello economico tale da far sì che il Paese venisse con siderato alla stregua dei principali Stati dell'Europa occidentale.

 

Profilo generale. L'inizio delle radicali trasformazioni delle strutture produttive elleniche data in pratica da appena trent'anni; rimasta per millenni una terra quasi esclusivamente agricola, ancora nel 1960 la Grecia e sportava per circa il 90% prodotti agricoli e zootecnici, mentre quelli industriali contribuivano al reddito nazionale in modo estremamente esiguo; dieci anni dopo per la prima volta i prodotti industriali superavano quelli agricoli nella formazione del reddito. A partire dagli anni Sessanta si è avviato quel processo d'industrializzazione che sta man mano mutando la fisionomia socio-economica della Grecia, e ormai un discreto ruolo hanno alcuni settori come il chimico, il tessile, l'elettromeccanico e, più direttamente collegati con l'accresciuta attività estrattiva, il metallurgico e il siderurgico. Permangono tuttavia gravi problemi, che il processo di sviluppo sembra anzi accentuare; in primo luogo, la forte dipendenza dall'estero dovuta alla necessità d'importare tutti i rifornimenti energetici, nonché i macchinari di base, la tecnologia avanzata e gran parte dei mezzi di trasporto. Si sono aggravati altresì i preesistenti squilibri regionali, giacché l'area che gravita su Atene sta diventando sempre più congestionata, sia per il forte movimento migratorio delle altre zone del Paese sia per l'eccessiva concentrazione delle attività industriali: La Grande Atene accoglie oltre la metà degli operai, e quindi delle fabbriche, di tutta la Grecia.

 

Agricoltura. Benché, come si è detto, sino a epoca recente l'economia greca sia dipesa pressoché esclusivamente dall'agricoltura, il Paese non è stato molto favorito quanto a condizioni climatiche e pedologiche; data la diffusione delle zone montuose e di vaste aree degradate dall'erosione, dalla frequente povertà dei terreni agrari, dalle precipitazioni quasi ovunque scarse, anzi addirittura spesso insufficienti, e dalla carenza di adeguati impianti d'irrigazione (è irrigato circa un terzo delle terre arabili); a ciò si aggiunge lo spezzettamento dei fondi, specie nelle aree montuose, che costituisce un grave ostacolo per l'impiego di moderne tecniche agricole. Tuttavia si vanno estendendo, soprattutto nelle regioni meridionale e nelle pianure, colture ortofrutticole e industriali, che si avvalgono sempre più largamente di sistemi moderni di conduzione dei fondi. Arativo e colture arborescenti coprono il 26,5% della superficie territoriale. Un terzo dell'arativo è occupato dal frument o, fornito soprattutto dalle pianure della Macedonia e della Tracia; seguono il mais e, a distanza maggiore l'avena. Assai più rilevanti ai fini commerciali sono però le colture arboree, come l'olivo (il Paese è tra i primi posti come produttore mondiale di olio), gli agrumi, tutti largamente avviati all'esportazione. Dall'uva si ricavano buoni quantitativi di vino, taluni dei quali assai rinomati anche all'estero, ma ancor più importanti sono le uve passe, che provengono per lo più dalle Isole Ionie, da Creta e da Samo. Particolare incremento ha avuto la cotonicoltura, tanto che la Grecia è oggi il maggior produttore europeo di cotone, mentre contende il primato, a seconda degli anni, a Italia e Bulgaria per il tabacco. Tra gli altri principali prodotti agricoli vi sono le barbabietole da zucchero e vari prodotti ortofruttico li: patate, pomodori, cipolle, mele, pere, noci, fichi ecc.

 

Foreste, allevamento e pesca. Assai povero è il manto forestale, che occupa meno di un quinto della superficie territoriale; diffuso è il pino di Aleppo, utilizzato per la resina. La scarsità di buoni pascoli limita l'allevamento di bovini; più numerosi sono gli ovini e i caprini, cui sono sufficienti terreni più poveri, e i volatili da cortile. In crescita è il settore della pesca, mentre ha perso d'importanza l'antica pesca delle spugne.

 

Risorse minerarie. I minerali sono numerosi, ma in genere non abbondanti; la Grecia è tuttavia grande produttore europeo di nichel, di bauxite e di magnesite. Si estraggono inoltre lignite, minerali di ferro, manganese, argento, zinco, cromite ecc.; molto pregiato è lo smeriglio dell'Isola di Nasso e sin dall'antichità sono famosi i marmi. Scarsa è tuttora la produzione di energia elettrica, per lo più d'origine termica, ottenuta per il 70% da petrolio d'importazione; sono stati però individuati due giacimenti petroliferi al largo dell'Isola di Taso, nella Grecia settentrionale.

 

Industria. L'industria ha registrato notevoli sviluppi nei settori tessile (soprattutt o del cotone), alimentare (industrie enologiche, zuccherifici, oleifici, conservifici, birrifici ecc.) e del tabacco, nonché una sensibile espansione in quelli della chimica (fertili zzanti, acido solforico e nitrico, soda caustica) e della petrolchimica, del materiale elettrico, della siderurgia (con produzione di laminati di ferro), della metallurgia del piombo e dell'alluminio, della gomma, della carta, del cemento, della concia e del cuoio ecc.; più carente appare invece nel complesso l'industria meccanica.

 

Comunicazioni. La rete stradale è abbastanza sviluppata (117.000 km), mentre è piuttosto limitata quella ferroviaria (circa 2.500 km). Sv iluppati sono invece i servizi marittimi, tanto di piccolo cabotaggio quanto d'alto mare: la Grecia dispone della quarta marina mercantile del mondo; salvo che per le piccole unità, le navi sono di costruzione straniera. Il principale scalo marittimo è Il Pireo, al servizio della capitale; Atene è sede di un attivo aeroporto internazionale (compagnia di bandiera è la Olympic Airways, che effettua buoni collegamenti sia all'interno del Paese sia con vari Stati esteri).

 

Commercio. L'intensificata industrializzazione ha naturalmente incrementato il movimento commerciale; la Grecia importa quantitativi ormai molto ingenti di macchinari e mezzi di trasporto, combustibili e materie prime, oltre a una vasta gamma di manufatti che l'industria locale non è ancora in grado di fornire, mentre le esportazioni sono soprattutto rappresentate da frutta fresca e secca, ferro e acciaio, alluminio, tabacco, prodotti chimici, tessuti, ecc. Gli scambi si svolgono eminentemente nell'ambito della UE, specie con la Germania e con l'Italia; fortissimo è il deficit commerciale. Un'importante fonte di valuta è costituita però dal turismo. I maggiori poli di attrazione sono le aree archeologiche e le isole de ll'Egeo.