Storia

Le Maldive vennero occupate forse già all'inizio del secolo I d.C. dai Singhalesi, che vi introdussero la religione buddhista. Scalo commerciale di una certa importanza e come tale forse parzialmente conosciute anche in Occidente, nell'XI secolo accolsero la religione islamica. Una loro descrizione del XIV secolo ci viene lasciata dal viaggiatore Ibn Battuta. Sull'arcipelago regnava già allora la dinastia Didi, il cui ultimo sultano è stato deposto nel 1968. Dal XVI al XVIII secolo le isole caddero sotto il protettorato rispettivamente di Portoghesi, Olandesi e Inglesi. Questi ultimi stipularono vari trattati con le Maldive, tra cui fondamentale quello del 1948 per cui le isole ottenevano l'autogoverno. Il 26 luglio 1965 le Maldive furono proclamate indipendenti e nel 1968 un referendum ha sancito il passaggio dal regime monarchico alla Repubblica. Ibrahim Nasir fu nominato presidente e rimase in carica sino al 1978, allorché subentrò Maumoon Abdul Gayoom, riconfermato nel 1983 e nel 1988. Dopo un tentativo di colpo di Stato da parte di un gruppo di separatisti tamil, respinto con l'aiuto di paracadutisti indiani, inviati da Rajiv Gandhi, Gayoom nel 1990 ha avanzato proposte per dare inizio a un processo di liberalizzazione. Nel 1993 Gayoom è stato rieletto per la quarta volta e nel 1998 per la quinta, con il 90,9% del voto popolare. Nel giugno 2005 il Parlamento votava all'unanimità l'introduzione del multipartitismo.