Spazio fisico

Morfologia. La particolare configurazione del Viet Nam si suole indicare con l'immagine di "due panieri di riso sostenuti da un bastone " (la Catena Annamitica). Le due pianure del Tonchino e della Cocincina sono in realtà due aree di eguale peso geografico: sono le due ampie pianure del Paese, entrambe formate dai depositi alluvionali di due grandi fiumi. La prima, il Tonchino, si apre in una depressione tettonica compresa tra l'allineamento montuoso annamita e i rilievi antichi della Cina meridionale. In essa confluiscono le valli che si dipartono dai rilievi dello Yunnan, dapprima anguste, poi con ampi fondi alluvionali; quella del Fiume Rosso, che ha un andamento rettilineo e una lunghezza complessiva di 1.183 km (di cui meno di 500 in territorio vietnamita), comincia ad aprirsi dopo il passaggio detto Lao Cai (la "porta della Cina") e a circa 200 km dalla costa sbocca nella grande Pianura del Tonchino. Nel complesso questa regione si presenta come una grande conca ad anfiteatro rivolta verso il mare (Golfo del Tonchino). La parte pianeggiante, alluvionale, tutta sistemata dall'uomo, è popolatissima; i fiumi vi sono pensili e da essi deriva tutta una fitta rete di canali. La costa è bassa, pianeggiante, centrata sul delta del Fiume Rosso, a est frammentata in basse formazioni insulari. Tutt'intorno la pianura è orlata di rilievi costituiti da rocce archeozoiche sottoposte a formazioni del Paleozoico e del Mesozoico, era durante la quale si ebbe la nascita della depressione, coeva all'emersione della Catena Annamitica. Questa fa parte infatti del grande arco di corrugamenti che precedettero l'orogenesi cenozoica e che si estende dal Kunlun , attraverso lo Yunnan, sino all'Indocina; è però sostanzialmente il risultato di fratture e sollevamenti compatti di antichi massicci granitici e scistosi, con blocchi sedimentari mesozoici sovrapposti: da ciò l'assenza di forme montuose aspre. Tuttavia la catena raggiunge altitudini abbastanza pronunciate, specialmente a ovest del Tonchino, nei massicci che si elevano tra la valle del Fiume Rosso e quella del Fiume Nero, dove il Fan Si Pan tocca i 3.142 m. La catena, che nella sezione centrale rientra per lo più in territorio laotiano, si amplia verso sud in un'area interessata da grandi fratture che hanno suscitato un'intensa attività magmatica, responsabile delle formazioni basaltiche degli altopiani centrali (di Kontum) e di quelli meridionali (o dei Moi), alti in media 1.000-1.500 m, che sovrastano la Cocincina. Terra deltizia in cui si depositano gli apporti detritici del maggior fiume indocinese, anche la Cocincina corrisponde a una depressione occupata un tempo dalle acque marine; ha una superficie molto più estesa del Tonchino e in larga misura è occupata dall'area deltizia del Mekong. Verso nord è orlata da basse scarpate e morfologicamente alterna lievi intumescenze sabbiose a zone basse soggette alle periodiche inondazioni. Tuttavia, diversamente dal Tonchino, le cui pianure sono tutte intensamente modellate e controllate dall'uomo (data la pensilità dei fiumi), la Cocincina è più naturalmente stabilizzata, manca la pensilità e le piene sono meno minacciose che nel Tonchino, dato che esse trovano sfogo nel Tonle Sap, il grande lago delle pianure cambogiane. Tutto il lungo contorno costiero che congiunge il Nambo al Bacho (sono questi i veri termini vietnamiti, mentre i corrispondenti Cocincina e Tonchino sono d' origine francese) presenta una morfologia varia: ai promontori rocciosi, appendici della fascia collinare che domina la costa, si alternano piccole pianure alluvionali originate dai fiumi che scendono dalla Catena Annamitica.

Clima. Paese molto esteso in latitudine (dal Tropico del Cancro a quasi 8° latitudine nord), il Viet Nam presenta variazioni climatiche passando da sud a nord, tuttavia è in generale sottoposto al clima monsonico, con estati piovose e inverni asciutti. D'inverno però nel Tonchino si determinano depressioni cicloniche che sono causa di precipitazioni, sia pur lievi; sulle coste meridionali invece si abbattono frequentemente, d'estate, i tifoni da sud-est. La presenza del rilievo crea inoltre aree differenziate per quanto riguarda piovosità e regime termico. Ma a parte queste incidenze particolari e di portata locale, il fondamentale elemento climatico sono le due stagioni monsoniche, quella piovosa estiva e quella secca invernale, con un periodo caldo e afoso che precede la stagione delle piogge. Questa inizia tra giugno e luglio e si protrae sino ai mesi autunnali. Quasi ovunque la quantità delle precipitazioni è superiore ai 1.500 mm annui, con valori massimi sino a 4.000 mm annui sugli altopiani centrali e meridionali e minimi di 1.500 mm nel delta del Mekong. Questa zona è anche la più calda del Paese con valori che oscillano nell'arco annuale tra i 25 e i 28 °C; nel Tonchino invece in gennaio si hanno 16 °C, in luglio 29 °C, valori che si spiegano con i maggiori influssi continentali.

Flora. Il clima caldo-umido è all'origine di una foresta tropicale sempreverde che è ricca e prosperosa nel sud, mentre nel nord essa assume carattere deciduo. Dominano i bambù, le palme, gli alberi dal legno duro e pregiato. Lungo le coste meridionali si hanno formazioni di mangrovie; sui rilievi più elevati compaiono le conifere. Il manto forestale è stato comunque largamente ridotto con l'espansione della risicoltura tranne che sui rilievi, dove esso è ancora relativamente esteso. Tuttavia nel corso della recente guerra, specie negli ultimi tempi del conflitto, le foreste vietnamite hanno conosciuto una colossale distruzione (si parla di almeno 2 milioni di ha di foreste), unica nella storia della Terra, attuata con mezzi chimici (sostanze defolianti) che hanno indotto squilibri ecologici assorbibili solo in tempi lunghi; la ricostruzione del manto forestale rappresenta senza dubbio uno dei maggiori problemi economici del Paese.

Idrografia. Idrograficamente il territorio vietnamita è molto frammentato. La sua appartenenza ai bacini dei suoi due fiumi maggiori, il Fiume Rosso (Song Coi o Song Hong) e il Mekong , è molto marginale in quanto entrambi svolgono il maggior tratto del loro corso fuori del Viet Nam; specie per quanto riguarda la Cocincina, essa rientra nel bacino del Mekong solo con l'estrema parte terminale e deltizia. Il grande fiume indocinese, entrando nel Viet Nam (dove il suo corso si sviluppa per soli 220 km, su complessivi 4.500), si divide in due bracci principali, il Tien Giang e il Hau Giang, a loro volta suddivisi in rami minori: l'insieme delle bocche è chiamato Cuu Long (i "nove dragoni"). Tipico fiume a regime pluviale-monsonico, il Mekong presenta variazioni di portata imponentissime; le piene si verificano a partire dai mesi estivi (quando iniziano le piogge monsoniche) e raggiungono il loro massimo in ottobre-novembre, tuttavia l'accrescimento è abbastanza graduale e le acque si sfogano, oltre che nel Tonle Sap, in alcune aree anfibie del delta. Anche per il Fiume Rosso le piene sono spesso vigorose (la portata può variare da 700 m3/s nella stagione secca a 30.000 m3/s in quella piovosa) e non di rado rompono gli argini, allargando le pianure tonchinesi. Il Fiume Rosso ha come maggiori affluenti il Fiume Nero (Song Da) e, un po' più a monte, il Fiume Chiaro (Song Lo). Tutta la sezione territoriale dominata dalla Catena Annamitica è idrograficamente frammentata in numerosi e piccoli bacini; i più ampi sono quelli dei fiumi meridionali, tra cui il Song Be che scorre verso le pianure del Mekong e il Song Ba che attinge le acque nell'Altopiano di Kontum e sfocia sulla costa sud-orientale.