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Spazio fisico
Morfologia. Nel quadro dell'Asia sud-orientale le Filippine rappresentano, dal punto di vista fisico-strutturale, il margine instabile del continente sul lato del Pacifico. L'area che esse occupano è tutta marcata da fenomeni crustali legati all'evoluzione stessa del bordo sud-orientale della massa continentale asiatica. La presenza presso l'arcipelago delle fosse oceaniche, che superano i 10.000 m di profondità, lascia intendere come tale evoluzione sia al tempo stesso connessa a quella della fascia circumpacifica, la "cintura di fuoco", di cui le Filippine, con il loro vulcanesimo e l'elevata sismicità, sono una delle zone più attive. La struttura di base è formata da rocce cristalline e scistose che, a partire dal Miocene (era cenozoica o terziaria), subirono successive e intense crisi orogenetiche; si originarono così i piegamenti che costituiscono l'ossatura montuosa dell'arcipelago. Parallelamente si ebbero forti manifestazioni vulcaniche, che ricoprirono con materiali magmatici di notevole spessore estese superfici delle isole; il vulcanesimo, benché oggi alquanto ridotto, è ancora attivo, così come la sismicità, che nel corso di questo secolo ha dato luogo annualmente a circa 150 scosse di terremoto, alcune delle quali disastrose.
Orografia. L'orografia è tormentata e varia: da ciò la forma spesso bizzarra dei contorni insulari e l'estrema frammentazione del Paese: i Filippini hanno calcolato più di 7.000 isole, le maggiori delle quali sono Luzon e Mindanao, poste all'estremità settentrionale e meridionale dell'arcipelago, e tra cui sorgono Samar, Negros, Palawan, Panay, Mindoro, Cebu ecc. I tratti caratteristici e fondamentali del rilievo sono dati dagli allineamenti montuosi cenozoici, che a loro volta si collegano con i sistemi dell'Arcipelago della Sonda. Tre sono gli assi principali: l'allineamento che, in direzione meridiana, attraversando Luzon e Mindanao si allaccia da un lato alla dorsale di Formosa, dall'altro a quella di Celebes; e i due allineamenti che, grosso modo paralleli, danno origine alle dorsali di Palawan e delle isole Sulu, continuando poi nei rilievi del Borneo. Tutte le isole sono montuose; solo in Luzon e Mindanao tra le catene s'interpongono estese depressioni, colmate da suoli alluvionali, che rappresentano gli spazi più vitali del Paese. Costituisce il cuore dell'intero arcipelago la fertile pianura che si apre verso la Baia di Manila, nell'isola di Luzon; sovrastano la piana a ovest i Monti Occidentali o Zambales, a est la Cordigliera Centrale, il più ampio dei tre principali allineamenti montuosi dell'isola nonché il più elevato (monte Pulog, 2.928 m), e che, come dice il nome, corre nella parte mediana del territorio. Verso est la Cordigliera Centrale domina la Valle del Cagayan, orlata sul lato opposto dalla Sierra Madre: è questa la terza grande catena di Luzon, che si sviluppa lungo la costa orientale dell'isola. Assai complessa è l'orografia di Mindanao; sovrastata da imponenti rilievi, l'isola culmina a 2.954 m nel monte Apo , un vulcano attivo che è la massima cima dell'arcipelago. Le coste, in genere rocciose, dominano caratteristici bracci di mare che prendono il nome dalle isole stesse; lo spazio marino più esteso è quello racchiuso tra le Sulu e Palawan (Mare di Sulu). Profondo sino a 5.580 m, corrisponde a una fossa tra le due dorsali, sormontate da formazioni insulari diverse: Palawan è in pratica un'unica ed erta catena montuosa che supera i 2.000 m di altitudine; le Sulu sono una miriade di isolotti frangiati da scogliere coralline.
Clima. Per quanto riguarda il clima, occorre tenere conto della posizione dell'arcipelago, che è aperto sul Pacifico e si trova nella fascia tropicale, stendendosi su un arco latitudinale di circa 15 gradi. La parte settentrionale, in particolare Luzon, risente del meccanismo climatico monsonico, quella meridionale degli influssi equatoriali. Caratteristica è comunque l'alternanza delle stagioni, sensibile soprattutto a Luzon, con un lungo periodo piovoso estivo e una marcata stagione secca d'inverno. Il regime delle precipitazioni varia però sul versante orientale, soggetto agli influssi del Pacifico. Particolare rilievo hanno qui i tifoni, formazioni cicloniche violente attratte dalle depressioni che si originano sul Mar Cinese Meridionale nelle fasi di transizione delle stagioni monsoniche, specialmente d'autunno, e che scaricano notevoli quantità d'acqua, sovente a carattere catastrofico. È sul versante orientale dell'arcipelago che piove di più, fino a 4.000 mm annui, mentre in media le precipitazioni non superano i 2.000 mm (a Manila cadono 2.100 mm); i valori più bassi si hanno nelle isole più occidentali. Mindanao, al riparo dagli influssi monsonici, ha un clima di tipo equatoriale, con precipitazioni in genere sui 2.000 mm annui e distribuite regolarmente nell'arco annuale. Per quanto riguarda il regime termico, una funzione decisiva ha la marittimità, responsabile delle limitate oscillazioni stagionali e giornaliere delle temperature. Le medie oscillano tra i 26 e i 27 oC; generalmente sono più elevate nella parte settentrionale che in quella meridionale dell'arcipelago, soggetta al clima equatoriale e quindi col cielo spesso coperto; in compenso qui è maggiore l'umidità relativa, che raggiunge peraltro valori notevoli su tutte le isole.
Flora. L'elevata piovosità è all'origine della fitta foresta che copre ancora estese regioni delle Filippine; vi si trovano varie essenze subtropicali proprie dell'Asia sud-orientale, nonché una specie particolare di mogano (del genere Hovenia) dal legno duro e pregiato, detto appunto mogano delle Filippine. Frequenti ai bordi della foresta sono le palme da cocco, che orlano anche le coste, sovente frangiate di mangrovie, e le aree coltivate. Ai livelli altitudinali maggiori si hanno specie continentali come le conifere, ben rappresentate sui monti di Mindanao; nell'isola però, e ancora più a Luzon, il paesaggio pare in gran parte profondamente trasformato dall'opera dell'uomo.
Idrografia. A causa della conformazione montuosa e frammentata delle isole l'idrografia è sminuzzata e priva perciò di bacini estesi. Naturalmente i fiumi maggiori sono quelli che drenano le depressioni di Luzon (Cagayan , Agno, Pampanga) e di Mindanao (Agusan, Mindanao). Nelle zone vulcaniche esistono laghi craterici, come quello del Vulcano Taala Luzon.