Ambiente umano

Le più antiche tracce umane che testimoniano la presenza di popolazioni nell'attuale Kirghizistan sono state ritrovate sulle montagne del Tian Shan e risalgono a circa due-trecentomila anni fa. Le prime testimonianze scritte che ricordano una civiltà chirghisa compaiono in alcune cronache cinesi risalenti al 2000 a.C. I Chirghisi, una popolazione nomade, abitavano originariamente in un'area dell'attuale Mongolia nord-occidentale. Nel IV e nel III secolo a.C. gruppi chirghisi, tra gli altri, penetrarono con insistenza nel territorio cinese, inducendo le popolazioni sedentarie ivi localizzate a costruire la Grande Muraglia. Nei secoli che seguirono, alcune tribù chirghise si spostarono verso nord, giungendo fino allo Enisej e alla regione attorno al lago Bajkal, nell'attuale Siberia centro-meridionale.
Il primo khanato chirghiso durò dal VI fino al XIII secolo d.C., espandendosi, nel X secolo, dalle regioni sud-occidentali fino a quelle nord-orientali dell'attuale Kirghizistan, toccando il fiume Irtyš nell'attuale Kazakistan. In questo periodo, il khanato instaurò intensi rapporti commerciali con la Cina, con il Tibet, con l'Asia centrale e con la Persia, alimentando la fama dei Chirghisi di valorosi combattenti ma anche di ottimi mercanti. Durante il XII secolo, la dominazione chirghisa si era ampliata alla regione delle montagne Sayan a nord-ovest dell'attuale Mongolia e ai monti Alatau nell'attuale confine tra Cina e Mongolia. Nello stesso periodo, altre tribù chirghise si mossero attraverso l'Asia centrale e si mescolarono con altri gruppi etnici. Nel XIV secolo l'invasione mongola dell'Asia centrale devastò il territorio del Kirghizistan, privando quei popoli non solo dell'indipendenza ma anche dell'identità culturale e linguistica. Da allora fu un susseguirsi di invasioni: nel XVII secolo quella dei Calmucchi, nella metà del XVIII quella mancese, nei primi del XIX degli Uzbechi, sino a giungere al 1876, quando iniziarono le invasioni dei conquistatori russi.