Economia

Per più di trent'anni, cioè dalla presa del potere da parte di Fidel Castro nel 1959, il Paese è vissuto grazie agli aiuti del governo sovietico (intorno ai 5 miliardi di dollari all'anno), che forniva petrolio e assistenza tecnica e militare oltre a costituire un canale preferenziale per la vendita dello zucchero, frutto della monocoltura della canna, quasi una «schiavitù» economica da cui in pratica dipende l'economia cubana. Dopo la disgregazione dell'URSS la crisi è esplosa e il governo ha reagito tentando nuove strategie per rompere l'isolamento; tra l'altro viene aperto il mercato alle industrie e alle compagnie finanziarie straniere. Ma il difficile compito di superare l'eredità del lungo passato di sfruttamento (da parte delle multinazionali americane) e poi di riforme parzialmente fallite è ostacolato anche dall'embargo instaurato dagli Stati Uniti sin dal 1960 e rafforzato ancora nel 1992. Al regime castrista vanno comunque riconosciuti i risultati nella lotta al latifondismo, i passi compiuti sulla strada di una più equa distribuzione delle ricchezze, le realizzazioni sociali nel campo dell'assistenza sanitaria, nell'istruzione (l'analfabetismo è stato praticamente eliminato), nella programmazione territoriale.

 

Agricoltura. L'agricoltura interessa il 30% della superficie territoriale: di questa più di un terzo è coltivata a canna da zucchero. Seconda principale coltura d'esportazione è il tabacco, che ha nella provincia di Pinar del Río la zona più produttiva; seguono per importanza il caffè, le cui piantagioni sono per lo più situate sui rilievi orientali, e varie colture frutticole destinate sia all'esportazione, come gli ananas e gli agrumi, sia al consumo interno, come le banane. La caduta dei prezzi dello zucchero ha causato non poche difficoltà all'economia, colpita anche dal calo della produzione. È stato compiuto un notevole sforzo produttivo per raggiungere l'autosufficienza per i cereali, specie per il mais e il riso, oltre ai quali entrano largamente nell'alimentazione locale le patate, le patate dolci e la manioca. Notevole successo ha avuto la coltivazione del pomodoro, mentre rivestono una certa importanza alcune fibre tessili come il kenaf e l' henequen (ricavate da alcune specie di agave) e il cotone.

 

Allevamento e foreste. Grande attenzione è stata anche rivolta al potenziamento del settore zootecnico e della pesca, quest'ultima largamente sviluppatasi grazie alla creazione di una ben attrezzata flottiglia d'imbarcazioni d'alto mare; il pescato alimenta una diffusa industria conserviera. Importanza non trascurabile ha infine lo sfruttamento forestale, rappresentato quasi interamente da pini.

 

Risorse minerarie. Il sottosuolo cubano è relativamente ricco, specie di nichel (con impianti di raffinazione a Nicaro e Moa), di cromite, di manganese e di minerali cupriferi. Si estraggono anche, ma in quantitativi modestissimi, petrolio e gas naturale; pertanto Cuba dipende quasi interamente dall'estero per i propri rifornimenti energetici.

 

Industria. L'industria continua a essere essenzialmente rappresentata dalla lavorazione dei prodotti agricoli locali, annoverando perciò soprattutto zuccherifici, manifatture di tabacchi, industrie tessili (che producono però anche filati e tessuti artificiali). Ingenti sforzi sono volti al potenziamento dei settori chimico e petrolchimico, che già si avvale di raffinerie all'Avana e a Santiago de Cuba, cementiero e metallurgico, rappresentato, oltre che dai citati impianti per la raffinazione del nichel, da un importante complesso siderurgico presso la capitale.

 

Comunicazioni. L'isola dispone di una buona rete ferroviaria (ca. 5.000 km, rappresentata però in larga misura da piccoli tronchi che uniscono le piantagioni di canna agli zuccherifici e ai porti di esportazione) e stradale; quest'ultima ha il suo asse principale nella superstrada che collega Pinar del Río con Santiago de Cuba, principale sbocco marittimo dopo L'Avana. La marina mercantile è tuttora assai scarsa, mentre sono stati incrementati i servizi aerei, sia all'interno sia con vari Paesi esteri (compagnia di bandiera è la Cubana, o Empresa Cubana de Aviación ); il maggior aeroporto è quello internazionale di José Martí, presso la capitale.

 

Commercio. Il commercio estero si svolge attualmente per lo più con il Messico, la Cina, il Venezuela e vari Stati occidentali, come la Spagna, la Germania, la Gran Bretagna, la Francia ecc. Cuba importa macchinari, mezzi di trasporto, combustibili, prodotti chimici e industriali in genere ma anche prodotti alimentari; le esportazioni sono rappresentate dallo zucchero (greggio e raffinato), seguito da alcuni minerali, nichel soprattutto, dal tabacco, dal pesce, dal caffè e da agrumi e ananas. Il numero dei turisti è destinato ad aumentare in relazione allo sviluppo delle attrezzature alberghiere.