Aspetti economici

Il Canada è un Paese ricchissimo, autosufficiente e comunque enormemente favorito pressoché in ogni genere di materie prime, sia minerarie sia agricole.

 

Risorse e potenzialità. Paese oggi ad avanzatissima economia, il Canada fu caratterizzato, sino a buona parte del XIX secolo, dall'utilizzazione immediata delle sue immense risorse naturali: agli inizi la caccia agli animali da pelliccia, in seguito la pesca e lo sfruttamento forestale, più tardi la valorizzazione agricola delle province atlantiche e delle Pianure Centrali, infine l'estrazione mineraria. Politicamente questa prima fase coincise in pratica con la soggezione coloniale alla Gran Bretagna, ma già alla fine del secolo, con l'accrescersi della potenza economica degli Stati Uniti, tale soggezione rallentò, mentre il Paese passava gradatamente nella sfera d'influenza statunitense. Furono costruite le prime importanti ferrovie e si svilupparono i commerci, mentre le materie prime, in particolare il legname e i minerali, presero a essere trasformati localmente, dando origine alle prime importanti industrie. Il Paese prese però a svolgere un effettivo ruolo di grande potenza economica solo a partire dal secondo dopoguerra, quando l'industria ampliò enormemente il proprio panorama di applicazioni nell'ambito manifatturiero ad alta tecnologia, raggiungendo così altissimi livelli remunerativi. All'elevata produttività dell'industria e all'efficienza dei servizi si deve un livello di vita della popolazione oggi paragonabile a quello degli Stati Uniti. Il regime economico è essenzialmente liberistico, come negli Stati Uniti; non mancano tuttavia interventi governativi a volte fondamentali. Tra questi sono prioritari: l'incentivazione di determinate attività locali allo scopo di attenuare gli squilibri regionali (in tale ambito si pongono gli ormai duri contrasti interni a proposito dell'autonomia della Provincia del Québec); le manovre fiscali e monetarie messe in atto per combattere l'inflazione e la disoccupazione che, indotte dalla crisi internazionale, non risparmiano neppure un Paese così straordinariamente favorito; gli interventi nel campo del commercio estero, così da acquisire nuovi mercati e sottrarre il Canada a un interscambio che si svolge per quasi il 70% con gli Stati Uniti, dai quali risulta di necessità fortemente condizionato.

 

Agricoltura. Date le condizioni ambientali, l'agricoltura dispone di aree limitate (4,6% della superficie territoriale) ma pur sempre assai estese. È diffusa un'agricoltura estensiva e fortemente meccanizzata (soprattutto cereali), che si accompagna alla grande proprietà terriera. Come nella contigua area statunitense, l'attività ha una spiccata impostazione commerciale: circa metà della produzione totale è diretta all'esportazione. Tra i cereali predomina il frumento, seguito da orzo, mais, avena e segale. Si prestano bene all'ambiente canadese le patate e le barbabietole da zucchero, coltivate soprattutto nelle province atlantiche. Qui i terreni sono adatti anche a piante industriali come il lino, la colza, la soia e il tabacco. Nell'Ontario meridionale e nella Columbia Britannica prospera la frutticoltura (mele soprattutto); è una coltura assai specializzata, praticata in aziende di estensione relativamente ridotta.

 

Allevamento. L'allevamento è legato all'agricoltura ed è soprattutto concentrato nelle province orientali, in prosecuzione del Dairy Belt statunitense. Qui si trova la maggior parte dei bovini da latte; nelle pianure interne prevale, invece, l'allevamento di bovini da carne, cui segue quello dei suini. Grande rilievo presentano l'allevamento degli animali da pelliccia (visoni, castori, cincillà, volpi, linci) e quello, tecnicamente avanzatissimo, degli animali da cortile; entrambi i settori danno un forte contributo all'esportazione.

 

Pesca. Conserva tutta la sua importanza la pesca e sfrutta le acque pescose sia presso la costa atlantica (il Banco di Terranova è particolarmente ricco di merluzzi) sia lungo quella del Pacifico (salmoni); fiumi e laghi sono ricchi di trote, storioni e lucci.

 

Foreste. Una delle maggiori ricchezze del Canada è rappresentata dalle foreste di abeti, betulle, aceri, pini, che coprono quasi la metà della superficie nazionale. Il Canada è uno dei massimi produttori mondiali di legname. L'attività forestale sfrutta le vie d'acqua interne per il trasporto del legname verso i Grandi Laghi e il San Lorenzo, dove sono situate le grandi industrie (cartiere, mobilifici ecc.) di Ottawa, Hull, Trois-Rivières , Toronto, Montréal ecc.

 

Risorse minerarie. Il Paese è molto ricco di minerali metalliferi, ma lo sfruttamento di parecchi giacimenti è reso assai arduo dalle difficoltà ambientali, essendo molti di essi ubicati nelle estreme regioni settentrionali. Tuttora il Canada resta il massimo produttore mondiale di minerali di nichel, estratto soprattutto nel Distretto di Sudbury (Ontario) e di zinco; è anche tra i maggiori produttori di amianto, molibdeno e sali potassici; è tra i primi per i minerali di uranio, oro, argento, rame, piombo, tungsteno. Buona la produzione di ferro, con giacimenti nell'Ontario, nel Québec e nella Columbia Britannica, e di altri minerali quali zolfo, antimonio, cobalto, platino ecc.

 

Fonti energetiche. Relativamente modesta è la produzione di carbone: i bacini carboniferi si trovano oltretutto sparsi, sicché risulta meno costoso importare il minerale dagli Stati Uniti attraverso la via dei Grandi Laghi. Grazie soprattutto ai giacimenti dell'Alberta, il Canada è, invece, un buon produttore di petrolio; le aree petrolifere danno anche gas naturale: Medicine Hat , nell'Alberta, è chiamata la «Natural Gas City». Fittissima è la rete di oleodotti e di gasdotti (rispettivamente 47.800 e 141.000 km), che in parte si raccordano a centri statunitensi; il Canada possiede il più lungo gasdotto del mondo, la Trans-Canada Line , di oltre 9.200 km, che collega i giacimenti situati nella zona di confine tra l'Alberta e il Saskatchewan con Toronto e Montréal. Rilevante è l'industria di raffinazione, che lavora anche grezzo d'importazione. Ma la grande risorsa energetica del Canada è data dai fiumi, ricchi d'acqua, adatti a essere sbarrati da dighe e interrotti da frequenti salti. Gli impianti sono già numerosi, concentrati però nella zona del San Lorenzo e dei Grandi Laghi; è in programma un più intenso sfruttamento del bacino del fiume Columbia con il concorso degli Stati Uniti.

 

Industrie. L'elevatissima disponibilità energetica ha dato impulso a una potente industria metallurgica, che lavora ampiamente i minerali locali ma ne raffina anche d'importazione, come per esempio la bauxite: con l'alluminio di prima fusione il Canada si colloca al secondo posto su scala mondiale. In forte espansione è anche l'industria siderurgica (acciaio, ghisa e ferroleghe), concentrata a Hamilton, nell'Ontario. L'industria meccanica, anch'essa fiorente, ha il suo settore più sviluppato nella costruzione di veicoli, macchinario agricolo e ferroviario; notevole incremento hanno registrato i settori cantieristico e aeronautico; infine ottime prospettive, grazie alle tecnologie avanzate di cui il Canada ormai dispone, presentano le industrie elettrotecniche ed elettroniche. La tradizionale lavorazione dei prodotti agricoli, zootecnici, ittici e forestali conserva non di meno la sua fondamentale importanza nell'economia canadese. Particolare rilievo rivestono le industrie casearia, conserviera (carne, pesce, prodotti ortofrutticoli) e quella del legno: il Canada è il primo produttore mondiale di pasta di legno meccanica, il secondo di pasta chimica, e resta uno dei principali per la carta. L'industria chimica (fertilizzanti, gomma, coloranti, materie plastiche, acido solforico, soda caustica ecc.) ha impianti poderosi, rapportati all'alto grado di sviluppo dell'agricoltura e delle industrie manifatturiere; centri importanti sono Trail, nella Columbia Britannica, e la cosiddetta «vallata chimica» di Sarnia , nell'Ontario. L'industria tessile, infine, dislocata nelle province del Québec e dell'Ontario, ha come settore principale quello cotoniero, ma sviluppati sono anche quello laniero e delle fibre sintetiche.

 

Comunicazioni.Gli scambi interni sono molto vivaci, data la diversificazione economica regionale. Al loro servizio opera una rete di comunicazioni molto estesa, anche se con sviluppo assai diverso passando dalle province orientali a quelle centrali. Le ferrovie si snodano complessivamente per oltre 70.000 km e sono per la maggior parte di proprietà federale; fondamentali sono le linee transcanadiane (Canadian Pacific Railway e Canadian National Railway ), che uniscono la Regione atlantica a Vancouver, e dalle quali si diramano numerosi bracci che verso nord si spingono sino a Churchill sulla Baia di Hudson, a Lynn Lake e a Pine Point sul Grande Lago degli Schiavi, mentre verso sud si raccordano con la rete statunitense. Efficiente è del pari la rete stradale (con oltre 900.000 km di strade), percorsa da oltre 17 milioni di autoveicoli; di particolare rilievo è la Transcanadiana (Trans Canada Highway ), grandiosa realizzazione di ben 7.820 km che unisce Saint John's (Terranova) con Victoria (isola di Vancouver). Verso nord due grandi superstrade giungono sino a Yellowknife (Mackenzie Highway ) e ad Anchorage , in Alaska (Alaska Highway ): quest'ultima, di 2.451 km, venne costruita durante la seconda guerra mondiale, per scopi militari, in collaborazione con gli Stati Uniti. Fitta è anche la rete aerea che, data la vastità del Paese, ha anzi un ruolo fondamentale, soprattutto per le comunicazioni con gli isolati centri del Canada settentrionale. I servizi sono essenzialmente gestiti da due grandi compagnie, la Air Canada (compagnia di bandiera) e la Canadian Airlines International. Numerosissimi gli aeroporti; il più attivo è l'aeroporto Internazionale di Montréal. Svolgono una funzione di primo piano le linee di navigazione interne grazie ai collegamenti delle Pianure Centrali con i Grandi Laghi e di questi ultimi con l'Atlantico; Québec, Montréal, Toronto, Thunder Bay sono i principali porti della Saint Lawrence Seaway lungo la quale si svolge un traffico di oltre 100 milioni di t di merci, ma che d'inverno resta bloccata dai ghiacci. Il principale porto è, però, Vancouver, sbocco marittimo di tutto il Canada occidentale.

 

Commercio. I commerci interni si avvalgono di un servizio distributivo che ricalca quello statunitense, basato su grandi supermercati. Molti beni di consumo sono importati (essenzialmente dagli Stati Uniti), dato che il Canada non ha ancora raggiunto una sufficientemente estesa varietà di industrie manifatturiere. Le importazioni più rilevanti riguardano macchinari, prodotti chimici, apparecchiature elettriche, frutta e verdura. Il Canada esporta soprattutto veicoli e loro parti, minerali e metalli (petrolio e gas naturale, amianto, alluminio, minerali di ferro, zinco, nichel, rame ecc.), frumento e altri prodotti alimentari, carta, pasta di legno e legname. Gli scambi si svolgono principalmente, come già detto, con gli Stati Uniti; ormai piuttosto ridotti sono quelli con la Gran Bretagna, mentre crescenti sono i rapporti che il Canada va stabilendo con altri Paesi sia capitalisti, come il Giappone e la Germania, sia con la Cina e con Paesi ex socialisti, sia con il Terzo Mondo. Una cospicua fonte di reddito è il turismo.