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Ambiente umano
Occupazioni e popolamento. All'epoca della sua scoperta da parte degli Europei il territorio canadese ospitava alcune centinaia di migliaia di Indiani e nel «Grande Nord» diverse decine di migliaia di Inuit che, stanziati oggi in gran parte in riserve, costituiscono una percentuale minima della popolazione totale, rappresentata da Europei, massimamente d'origine francese e anglosassone. L'occupazione europea del Canada avvenne con un certo ritardo rispetto a quella statunitense. L'Isola di Terranova fu scoperta da Giovanni Caboto nel 1497 e nel 1524 Giovanni da Verrazzano esplorò il litorale fino all'Isola del Capo Bretone, denominando quelle terre «Nuova Francia». Jacques Cartier scoprì e in parte risalì il San Lorenzo, ma solo agli inizi del XVII secolo Samuel de Champlain fondò i primi insediamenti, tra cui Port Royal nella Nuova Scozia (chiamata per lungo tempo Acadia) e Québec. Il popolamento fu alimentato da coloni francesi; nel 1722 vi erano nella Nuova Francia 25.000 Francesi, divenuti 70.000 nel 1760, pur trovando forti ostilità negli Inglesi, che da tempo agivano in quei territori con la Compagnia della Baia di Hudson. Con l'annessione del Canada alla corona britannica si ebbe una forte immigrazione di Inglesi provenienti soprattutto dalle colonie atlantiche all'epoca della guerra d'indipendenza dei futuri Stati Uniti: ne giunsero 40.000 tra il 1777 e il 1784. Essi si insediarono a nord e a est del Lago Ontario (attuali province di Ontario e Nuovo Brunswick): da ciò trasse origine la distinzione tra «Canada alto», popolato da Anglosassoni, e «Canada basso» (provincia del Québec) abitato da Francesi, corrispondente alla regione percorsa dal San Lorenzo. La popolazione del «Canada basso» si accrebbe per naturale impulso demografico, quella del «Canada alto» soprattutto per la continua immigrazione dagli Stati Uniti, donde partivano schiere di coloni attratti dalle terre coltivabili della Regione dei Grandi Laghi. I contrasti tra Francesi e Anglosassoni accompagnarono lo sviluppo del Paese che, acquisita l'indipendenza, si diede un governo federale, come riflesso della struttura binazionale del nuovo Stato. Ebbe impulso allora il popolamento delle Pianure Centrali e del Canada occidentale, fino allora rimasto dominio pressoché esclusivo della Compagnia della Baia di Hudson per il commercio delle pellicce, verso cui mossero cercatori d'oro e poi coloni, convinti delle ricchezze di quelle terre: la costruzione della Canadian Pacific Railway (1885), che legò l'est all'ovest, fu in tal caso decisiva.
Immigrazione dell'ultimo secolo. L'immigrazione si fece assai consistente a partire dalla fine del secolo e non provenne soltanto, come agli inizi, dagli Stati Uniti, ma direttamente dall'Europa, specie dalla Gran Bretagna, dall'Irlanda, dai Paesi slavi, dall'Italia; complessivamente, tra il 1900 e il 1915, gli immigrati superarono i tre milioni. Con la prima guerra mondiale il flusso si contrasse; furono poi poste delle leggi restrittive che mantennero l'immigrazione su quote annue comprese tra 70.000 e 160.000 unità, calate ulteriormente dopo il 1930. Dopo la seconda guerra mondiale il flusso è ripreso, anche se ben selezionato in rapporto alle esigenze del Paese: tra il 1951 e il 1984 sono giunti nel Canada oltre 4,1 milioni di persone. Ai fini dell'aumento demografico l'immigrazione è stata senz'altro decisiva (pur senza trascurare il gran numero di persone passate poi negli USA o rimpatriate); un notevole peso ha avuto però anche l'incremento naturale. La popolazione, che nel 1850 era di 2,4 milioni, all'inizio del secolo è passata a 5,3 milioni, nel 1931 a 10 milioni, divenuti nel 1997 oltre 30 milioni. Paese di forte e varia immigrazione, il Canada presenta una struttura etnica estremamente composita. Dei nati nel Canada (82% del totale), poco meno della metà è di origine britannica, il 32% francese; sono poi rappresentate una ventina di nazionalità, tra cui predominano i Tedeschi (911.000), gli Italiani (750.000), i Cinesi (587 000), gli Ucraini (407.000), gli Olandesi (358.000) e i Polacchi (273.000). Dei nati all'estero, oltre un milione proviene dalla Gran Bretagna e 250.000 dagli Stati Uniti.
Distribuzione della popolazione. La distribuzione rispecchia, come negli Stati Uniti, l'immediatezza del rapporto che si è stabilito tra uomo e ambiente. Le maggiori concentrazioni si hanno sul lato atlantico, tra il San Lorenzo e i Grandi Laghi, regione climaticamente temperata, aperta all'oceano e ben disposta rispetto anche alle comunicazioni con l'interno. Vi si concentra quasi l'80% dell'intera popolazione con densità medie di 15 abitanti/km2 e in alcune aree (intorno a Toronto e a Québec, come nella Nuova Scozia) anche superiori ai 25 abitanti/km2 . Il popolamento si dirada verso l'interno, dove gli assi di attrazione umana sono le grandi linee ferroviarie che collegano il versante atlantico a quello pacifico. In quest'ultimo, presso la costa meridionale e nell'antistante isola di Vancouver, si ha un'altra rilevante concentrazione, con densità superiore ai 10 abitanti/km2 . Il popolamento si dirada verso nord, dove si spingono delle appendici più o meno estese, soprattutto nelle Pianure Centrali, in funzione agricola. Per il resto, nel nord si hanno centri isolati, che svolgono un ruolo pioniero nel campo delle attività minerarie e forestali.
Città. Come negli Stati Uniti, le città sono sorte come centri focali dell'organizzazione territoriale: esse sono state cioè le basi da cui è partita l'occupazione umana del vasto territorio. Il loro sviluppo è stato determinato dall'impostazione essenzialmente commerciale dell'economia canadese, più di recente dalle funzioni industriali. La struttura delle grandi città è simile a quella statunitense, con la City al centro e, tutt'attorno, le aree residenziali. Le grandi città come Montréal, Toronto ecc., hanno inglobato, nella loro continua espansione, vari centri vicini e hanno assunto il carattere di vasti agglomerati urbani. Di questi ormai otto superano i 400.000 abitanti; Montréal e Toronto i 3.000.000; Vancouver il milione. Altre venti città contano più di 100.000 abitanti. I piccoli centri svolgono funzioni commerciali e amministrative nei confronti di territori agricoli, più o meno vasti passando dalle province orientali all'Alsama, contraddistinti da farms isolate. Il geometrismo caratterizza tutto il territorio, che è diviso in rettangoli (rangs) nelle zone francesi, in quadrati (townships) in quelle anglosassoni. Il geometrismo prevale anche nelle città, benché alcune di esse, come Québec e Ottawa , così come i vecchi centri atlantici, conservino i loro aspetti originari che risentono della mentalità «europea» dei loro fondatori. Le città più «americane» sono Toronto, una sorta di Chicago con una popolazione assai composita, comprendente tra l'altro molti italiani, attratta dalle fortune industriali, finanziarie e commerciali del capoluogo dell'Ontario, e Montréal, metropoli modernissima, dinamica, vitalizzata dal suo porto e dalla felice posizione nell'ambito dell'est canadese. Québec invece è città storica, tipicamente francese, mentre Ottawa, importante nodo di comunicazione, ha ricevuto impulsi notevoli dal suo ruolo di capitale.