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Spazio fisico
Geomorfologia. Il territorio paraguayano occupa la sezione settentrionale del grande bassopiano platense che separa gli antichi tavolati del Brasile dal Sudamerica andino. L'elemento geografico più importante del Paese, tanto da dargli appunto il nome, è il Río Paraguay, asse vitale sia per le comunicazioni sia per la sua funzione di polo di attrazione umana. Esso divide il Paese in due parti molto nette, geomorfologicamente e antropicamente: a est la sezione che si riallaccia ai massicci brasiliani e che concentra quasi tutta la popolazione, a ovest quella che si ricollega al pedemonte andino, semidesertica. La parte vitale del Paese corrisponde al Paraguay orientale, compreso tra il corso del Río Paraguay e quello del Río Paraná, vasto triangolo di basse terre nel quale si spingono le propaggini estreme degli altopiani brasiliani; l'antichissimo zoccolo cristallino dello Scudo Brasiliano (Archeozoico) emerge in taluni punti, ma in genere è ricoperto da una spessa coltre sedimentaria paleozoica e mesozoica (prevalgono le arenarie triassiche), con espandimenti basaltici cenozoici. Tali appendici montagnose sono movimentate da una tettonica di stile rigido, con fratture, depressioni e Horst, pur presentando una morfologia sostanzialmente matura; le dorsali hanno un generale andamento da nord a sud (Sierra de Amambay, Sierra de Maracaju ecc.), le altitudini non sono mai molto elevate e solo in qualche punto superano i 500 m (700 m presso Villarrica, 880 m presso Pedro Juan Caballero). A parte questa sezione montuosa, il Paraguay orientale è piatto, con ampie superfici paludose lungo il corso dei fiumi Paraguay e Paraná, alle cui periodiche inondazioni si deve la formazione di estese aree anfibie (esteros). A ovest del Río Paraguay il territorio si spinge verso il pedemonte andino, comprendendo quindi una vasta sezione del Chaco (Chaco Boreal), ampio tavolato costituito da accumuli sedimentari a carattere continentale (alluvioni e depositi eolici neozoici), la cui altitudine media è ovunque inferiore ai 200 m, interrotti soltanto da alcuni rilievi isolati (Cerro León, 1.000 m).
Clima. La posizione astronomica e il moderato influsso dei venti provenienti dall'anticiclone subatlantico, unitamente all'azione delle masse d'aria più fresca affluenti da sud, conferiscono al Paese, attraversato dal Tropico del Capricorno, un clima di tipo subtropicale, che domina in maniera quasi uniforme su tutto il territorio, benché variazioni progressive si registrino sia da nord a sud (soprattutto per le temperature), sia da est a ovest (in specie per le precipitazioni). Le temperature non sono in media molto elevate (Asunción: 25-26 °C); si possono tuttavia registrare, a causa del carattere continentale del Paese, escursioni termiche notevoli sia stagionali sia giornaliere, con massimi anche superiori ai 40 °C e minimi eccezionalmente al di sotto di 0 °C. Le precipitazioni sono portate dalle masse d'aria atlantiche durante i mesi dell'estate australe, da ottobre ad aprile, mentre durante i mesi invernali si fanno sentire prevalentemente le masse d'aria collegate all'espansione del fronte polare antartico, responsabili di cieli sereni, ma spesso accompagnate da venti freddi e violenti (pamperos). Nella sezione sud-orientale del Paese cadono annualmente 1.000-1.400 mm di pioggia, valori che diminuiscono progressivamente verso nord-ovest, fino a raggiungere i 500 mm e ancor meno nel Chaco, regione perennemente semiarida.
Flora. In rapporto alla varietà delle precipitazioni il manto vegetale assume diversi aspetti: nella parte orientale, più umida, soprattutto nelle zone più elevate o lungo i corsi d'acqua, il paesaggio è dominato dalla foresta tropicale, con piante di cedro, mogano, acajoú, quebracho blanco , palme (tra cui quella detta babassú), l'Ilex paraguayensis, tipico del Paraguay, e con un fitto sottobosco di liane ed epifite. Nelle pianure la foresta tropicale cede alle savane, sia erbacee (campos limpios ) sia arborate (campos cerrados). Graminacee altissime, felci e piante acquatiche caratterizzano gli esteros. Nel Chaco predominano invece le distese steppiche; non mancano tuttavia le savane arborate, con piante che ben sopportano la siccità come arbusti spinosi, cactus ecc.; nelle aree più elevate si hanno boschi di quebracho colorado, pregiata essenza dal legno durissimo.
Idrografia. Le due regioni fisiche, ben definite strutturalmente e morfologicamente, in cui viene diviso comunemente il Paese, acquistano una più precisa identificazione considerando l'idrografia. La parte orientale, racchiusa tra il Paraguay e il Paraná, comprende infatti una fitta rete di corsi d'acqua navigabili, le cui considerevoli portata e costanza di regime sono dovute alle copiose piogge, che tramite il basso corso del Paraná comunicano direttamente con l'Atlantico e rimediano pertanto in grande misura all'assenza nel Paese di sbocchi sul mare. Il Paraguay, uno dei maggiori fiumi sudamericani, discendendo dal Mato Grosso (Brasile) attraversa il territorio da nord a sud per un migliaio di chilometri; si snoda nel Paraguay con corso meandriforme, in un letto ricolmo di alluvioni fangose, fra vaste aree acquitrinose; la sua larghezza varia da 300 a 1.000 m. Riceve numerosi affluenti tra cui soprattutto da sinistra l'Apa, lo Jejui-Guazú, il Tebicuary, e da destra il Monte Lindo e il Pilcomayo. Poco a nord-est della città argentina di Corrientes tributa nel Paraná, di cui costituisce il massimo affluente. Il Paraná interessa però limitatamente il Paraguay, di cui segna in parte i confini meridionale e orientale (Argentina e Brasile); scorre prevalentemente incassato fra rocce cristalline e arenarie molto resistenti, che incide con un letto profondo interrotto da numerose cascate tra cui quelle di Guaíra (o di Sete Quedas), presso l'omonima città. Il corso del fiume si fa più calmo e regolare solo nella parte meridionale del Paraguay, dove appunto riceve il Paraguay. Nella sezione occidentale, dove assai più scarse sono le piogge, la rete idrografica è invece appena accennata: i corsi d'acqua si dirigono verso sud-est seguendo la pendenza generale del territorio e molti si esauriscono addirittura nei permeabili depositi del bassopiano, senza arrivare al mare. Unico importante fiume è il menzionato Pilcomayo che peraltro è piuttosto marginale, segnando per lungo tratto il confine tra Paraguay e Argentina; nato dalle Ande, esso attraversa la Pianura del Chaco e nelle zone più basse il suo letto si perde in vaste aree acquitrinose ingombrate di vegetazione.