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Storia
Dall'età coloniale all'indipendenza.
Abitato nell'epoca precolombiana da varie tribù indigene, fra le quali quelle dei Chorotegas, dei Taínos e dei Caribi, la sua costa atlantica fu esplorata già nel 1501-02 mentre quella del Pacifico fu raggiunta da Vasco Núñez de Balboa nel 1513. Gli spagnoli vi costituirono, nel 1538, una Audiencia, sotto la cui giurisdizione furono posti il Nicaragua e la Costa Rica. Una successiva norma, del 1549, trasformò quel primo assetto in Audiencia de los Confines, alle dipendenze dirette della Capitanía del Guatemala, a sua volta inglobata nel vicereame della Nuova Spagna (Messico). Fino a tutto il sec. XVIII la sistemazione amministrativa del Panamá rimase inalterata. Il 18 novembre 1821, però, i creoli liberali aderirono alle imprese di Simón Bolívar e, proclamando l'indipendenza della loro patria, la associarono alla Gran Colombia (Colombia, Venezuela e poi anche Ecuador). Da quel momento Panamá ne seguì le sorti. Così, quando nel 1830 la Gran Colombia si sciolse e i suoi membri acquistarono distinte fisionomie nazionali, i Panamensi rimasero agganciati alla Colombia, che nel 1832 si era data il nome di Repubblica della Nuova Granada. Dieci anni dopo fu tentato un esperimento autonomistico, che però ebbe breve durata. Poi, sino alla fine del secolo, ancora l'unificazione con la Colombia. Intanto si acuì l'interesse per l'apertura di un canale attraverso l'America Centrale, la cui storia ha condizionato la nascita e la vita dello Stato di Panamá. Un trattato del 1901 fra la Gran Bretagna (anch'essa interessata al problema) e gli USA lasciò mano libera a Washington. E questa, il 20 gennaio 1903, stipulò un accordo con la Colombia. La mancata ratifica da parte del Congresso, che accusò gli USA di imperialismo, spinse il presidente Theodore Roosevelt a incoraggiare nel Panamá le già delineate tendenze separatistiche. Il 2 novembre dello stesso 1903 scoppiò nel capoluogo dell'istmo una rivolta; il giorno seguente marines statunitensi sbarcati dalla nave da guerra Nashville con la motivazione ufficiale di difendere la ferrovia Colón-Città del Panamá (che apparteneva da tempo agli USA), impedirono ai soldati colombiani di soffocare l'insurrezione e quindi agevolarono la proclamazione dell'indipendenza della Repubblica del Panamá.