Ambiente umano

Indice articolo

  1. Sudan
  2. Storia
  3. Economia
  4. Ambiente umano
  5. Spazio fisico

Composizione etnica. La popolazione del Sudan forma un mosaico etnico tra i più ricchi e compositi dell'Africa. In particolare essa è il risultato del contatto, avvenuto già in tempi preistorici, di genti nere, originarie del Paese, e di sopraggiunte genti bianche, europoidi; determinanti sono stati, soprattutto in epoca più recente, gli apporti semitici dovuti all'espansione verso sud degli Arabi. In linea di massima si hanno, anche per quanto riguarda l'uomo, differenze etniche in senso latitudinale: da nord a sud variano gli uomini, le loro attività, la forma dei villaggi. In generale, a nord, oltre il 10° parallelo, d'ambiente sahariano e subsahariano, predominano le popolazioni arabe o arabizzate (49%), divise in due grandi gruppi: gli Jaali nella regione nubiana (ma lungo il Nilo, da Wadi Halfa a Merowe, sussistono elementi dell'antica razza negra, i Nubiani), gli Juhayna nella zona centrale. Le tribù più rappresentative sono quelle dei Kabibish, degli Hauawir, dei Messiriye e altre genericamente denominate Baggara ("vaccari"), fortemente mescolate con elementi negri. Sono per gran parte popoli allevatori che compiono migrazioni stagionali da nord a sud. Nel Sudan nord-orientale, tra il Nilo e il Mar Rosso, si trova però un'area etnicamente distinta, rappresentata dalle popolazioni dette cuscitiche (un ramo camitico, su base soprattutto linguistica, che deriva il nome dall'antico regno di Kush): sono genericamente conosciute come Begia (Beja, 6%), ma comprendono tribù diverse (Hadendoa, Bisharin, Beni Amer) che nomadizzano nella regione montuosa orientale. Nel Darfur si hanno ulteriori tribù d'origine diversa che l'arabizzazione ha lasciato immuni: alcune, come i For (o Fur) del Gebel Marra, sono antiche popolazioni sudanesi con tratti paleonegritici (l'ambiente isolato del massiccio ha permesso la conservazione dei caratteri arcaici), altre sono un miscuglio tra sudanesi e sahariani (Zaghawa), affini appunto ai Tebu del Sahara. A sud del 10o parallelo, dove gli Arabi incontrarono sempre difficoltà ad avventurarsi, si entra nel mondo negro vero e proprio, soprattutto dominio delle popolazioni nilotiche, dai caratteri somatici inconfondibili (l'alta statura, la struttura quasi scheletrica, la pelle scurissima); sono rappresentati da grandi tribù pastorali, seminomadi, che allevano bovini: i Dinka (Denka, 11%), i Nuer, gli Shilluk, gli Anuak, che vivono lungo i fiumi e le paludi del sud. Il quadro etnico, estremamente complesso, è completato dai Niloto-Camiti, cioè con tracce europoidi, come i Fulbe, i Bari, i Lotuko, i Turkana ecc., stanziati tra l'alto Nilo e gli estremi rilievi sud-orientali, mentre a ovest dell'alto corso del fiume, sino alle dorsali che fanno da spartiacque con il fiume Congo, si trovano popolazioni paleosudanesi e il grande gruppo sudanese dei Sandé (Asandé, 2,7%)

Sviluppo demografico. Il primo censimento risale al 1956 e registrò 10,3 milioni di abitanti, di cui circa 4 milioni di popolazioni arabe o arabizzate, 3 milioni di gruppi meridionali (nilotici, niloto-camiti, sudanesi), 1,3 milioni di gruppi occidentali (For), 650.000 Begia, 580.000 Nubiani ecc.; si avevano inoltre cospicue minoranze non africane (oltre 250.000 abitanti), composte soprattutto da Levantini, Ciprioti, Siriani, in genere occupati in attività commerciali. Successivamente la popolazione fu valutata accrescersi con un indice annuo prima del 3%, poi del 2,5% (1970-1975), del 3,5% e del 2,9% (1980-1984). Il censimento del 1983 portò la popolazione sudanese a oltre 20 milioni, quello del 1993 a quasi 25 milioni. Tuttavia il Sud del Paese è stato sottoposto tra il 1960 e il 1970 a una politica di sterminio da parte del governo centrale, il che ha costretto all'esodo (in Uganda, nella Repubblica Centrafricana) diverse centinaia di migliaia di persone

Distribuzione. La parte più densamente popolata è la regione centrale, che ha il suo vertice a Khartoum, con valori medi che nella Gezira sono di 20-30 abitanti/km 2 . Pochissimo popolati, a causa dell'aridità, sono il nord e il Darfur, mentre la bassa densità del Sudan meridionale è legata alla scarsa valorizzazione economica. Per il resto si hanno densità di 6-8 abitanti/km 2 . Una larga parte della popolazione (12%) è considerata nomade. Consistenti sono le migrazioni interne; masse di giovani ancor oggi lasciano i villaggi per raggiungere la Gezira, Khartoum, le città e le zone economicamente più vitali del Paese

Centri urbani. Khartoum ospita tutte le attività principali insieme con le vicine Omdurman e Khartoum North, un quartiere eminentemente industriale, con le quali forma un agglomerato urbano. Omdurman è tipica città arabo-sudanese, mentre Khartoum è città moderna, con aspetti occidentali, sviluppatasi in epoca coloniale dapprima come base militare e centro di attività commerciali, poi come sede degli organi amministrativi, degli istituti culturali, e per lo più abitata dalle classi abbienti. Dopo Khartoum il centro principale è Port Sudan , sbocco marittimo del Paese, collegata con ferrovia alla capitale, oggi dotata di un porto moderno in sostituzione di quello vecchio di Sawakin (Suakin). Wad Medani è il maggior centro della Gezira e delle sue attività cotoniere; Kassala è importante per la sua posizione sulla direttrice che conduce in Etiopia; El Obeid ed El Fasher sono rispettivamente i capoluoghi e i principali centri del Kordofan e del Darfur, sviluppatisi in epoca recente in sostituzione di antichi centri carovanieri (Kutum); in espansione è anche Atbara, situata alla confluenza dell'Atbara nel Nilo. Malakal e Juba sono i centri maggiori del Sudan meridionale, essi pure valorizzati dalla loro posizione sul Nilo