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Aspetti economici
L'economia delle Comore, prive di risorse minerarie e di infrastrutture turistiche di rilievo, rimane fondata sull'agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, ma che viene praticata con criteri tuttora arretrati. Per di più i terreni, intensamente sfruttati a causa dell'alto carico demografico, risentono ormai di un grave impoverimento. Le colture destinate al consumo interno non soddisfano il fabbisogno, tanto che oltre metà delle derrate alimentari deve essere importata con pesante deficit della bilancia commerciale. Gli unici prodotti esportati continuano a essere la vaniglia, la copra, l'ylang-ylang; negli ultimi anni si sono però registrate un'accentuata diminuzione della domanda internazionale e una forte caduta dei prezzi, il che contribuisce naturalmente ad aggravare i conti con l'estero del piccolo Stato insulare. Gli sforzi governativi mirano ad accrescere la produttività agricola, specie per i cereali e la palma da cocco, mentre un'attenzione particolare è stata posta nel potenziamento del patrimonio zootecnico e delle attività della pesca. Questi progetti hanno però dovuto più volte essere rivisti, a causa di un crescente indebitamento con l'estero, soprattutto nei confronti della Francia, che a partire dal 1978 ha ripreso a fornire cospicui aiuti finanziari all'ex colonia.