Spazio fisico

Morfologia. I lineamenti geomorfologici del territorio mauritano sono piuttosto semplici: prevalgono nel paesaggio le linee orizzontali, dovute alle vicende geologiche che fin dal Precambriano (era archeozoica) interessarono la vastissima regione. Una successione di movimenti epirogenetici determinò alternativamente il sollevamento della zolla precambriana, costituita in prevalenza da gneiss e da graniti, e la sua sommersione sotto i mari cambriani e siluriani, che lasciarono sul fondo potenti formazioni sedimentarie, principalmente arenarie. Con la fine del Carbonifero ebbe inizio la definitiva emersione della regione, che ebbe termine solo nel Pleistocene e non fu accompagnata né da movimenti orogenetici né da effusioni laviche. La morfologia del territorio mauritano è dovuta quindi quasi esclusivamente all'erosione differenziata degli agenti meteorici su strati geologici più o meno resistenti, la quale ha dato origine a una serie di tavolati rocciosi, le hamada (Dahar Adrar, Dahar Tichit) di differente altezza ed estensione, incisi ai margini da ripide scarpate e sovrastati verso ovest da isolati rilievi residuali (Inselberge ), che costituiscono la fase intermedia di un processo erosivo altrove già completato ed evidenziato dalle recenti coperture sabbiose e ciottolose. Pianeggiante è la larga fascia occidentale, che spinge le sue superfici sabbiose fino all'Atlantico, su cui la Mauritania si affaccia per circa 750 km, tra il Capo Bianco e la foce del fiume Senegal, con una costa piatta.

 

Clima e flora. La posizione astronomica della Mauritania, attraversata dal Tropico del Cancro, e gli scarsi, per gran parte del territorio senz'altro nulli, influssi marittimi determinano condizioni climatiche marcatamente continentali. Il clima è condizionato dalle masse d'aria settentrionale, sahariane, quale l'harmattan , che spira in prevalenza nei mesi invernali accentuando l'aridità della stagione secca; d'estate invece, per lo spostamento a nord della fascia ciclonica equatoriale, la regione è interessata da venti equatoriali di tipo monsonico più umidi, il cui influsso però è avvertibile solo nella fascia meridionale, lungo il fiume Senegal, dove si ha l'alternarsi di una stagione più calda e secca, da dicembre a marzo, con un'altra più fresca e umida (khoreef ), da giugno a settembre, con precipitazioni che eccezionalmente toccano i 350-400 mm annui. Altrove le piogge sono sempre inferiori ai 250 mm abbassandosi sino ai valori sahariani. Le temperature sono ovunque piuttosto elevate, con medie sui 28-30 °C, benché lievemente miti gate sulla costa; nell'interno si possono avere marcate escursioni termiche giornaliere, anche dell'ordine di 40-50 °C. La vegetazione è naturalmente assai povera. Alle savane dell'estrema fascia meridionale, che ospitano palme, acacie e radi baobab, succedono, procedendo a nord e verso l'interno, stentati arbusti, quindi associazioni vegetali costituite da piante grasse e spinose.

 

Idrografia. Se si eccettua il fiume Senegal, di cui appartiene però alla Mauritania solo la sponda destra del corso medio e inferiore, il Paese presenta la tipica idrografia sahariana, areica o endoreica, priva cioè di fiumi e con corsi d'acqua brevi (uidian) che si formano all'epoca delle piogge e che si perdono nelle sabbie o vanno a morire in bacini interni temporanei e dai contorni assai variabili da una stagione all'altra. In tutta la regione sahariana scarseggiano anche le acque freatiche. Le zone ricche d'acqua sotterranea si allineano alla base dei tavolati, dove hanno consentito la formazione di vaste oasi.