Aspetti economici

Benché la maggior parte della popolazione attiva si dedichi all'allevamento nomade e, in secondo luogo, all'agricoltura, la ricchezza dell'economia mauritana si basa sulle risorse minerarie, in particolare sui giacimenti di ferro. Tuttavia il Paese, pur logorato da molteplici difficoltà, tra cui ripetuti anni di siccità, che hanno falcidiato bestiame e raccolti, ha intrapreso una politica economica mirante al potenziamento di altre attività. Di primario interesse sono l'incentivazione del settore industriale, la modernizzazione della pesca, l'incremento dell'agricoltura.

 

Agricoltura. L'agricoltura può contare su spazi assai esigui. Tra il 1980 e il 1984 l'avanzata del deserto ha inghiottito l'80% delle terre precedentemente tenute a pascolo, con perdite enormi di bestiame. Nella fascia del Sahel è diffusa la coltivazione dei cereali, rappresentati in prevalenza da miglio e sorgo, che si è cercato di estendere anche nelle regioni aride dell'Assaba, del Hodh e del Brakna, dove sono stati realizzati lavori di canalizzazione. Nelle oasi la coltura predominante è quella della palma da dattero; all'ombra dei palmeti si coltivano cereali e ortaggi. È allo studio un progetto di cooperazione tra Senegal, Mali e Mauritania per la valorizzazione del fiume Senegal e la costruzione di una diga a Manantali per migliorare l'irrigazione della parte meridionale del Paese, la più fertile.

 

Foreste, allevamento e pesca. Le foreste, non molto estese, danno gomma arabica oltre a modesti quantitativi di legname. Assai più importante è però l'allevamento, essenzialmente nomade. Predominano gli ovini e i caprini, i bovini e i volatili da cortile; i dromedari sono allevati dai nomadi dell'interno. Occupa un posto di crescente rilievo la pesca, praticata sia nel fiume Senegal sia in altomare; essa tende sempre più ad assumere carattere industriale, grazie ai vari conservifici installati nel centro portuale di Nouadhibou.

 

Risorse minerarie e industria. Notevolmente diminuita è la produzione di salgemma, mentre la grande ricchezza mineraria del Paese è oggi il ferro, di cui la Mauritania è il secondo fornitore su scala continentale dopo la Repubblica Sudafricana; i principali giacimenti sono ubicati presso F'Dérick. Si estraggono inoltre oro, rame, gesso, fosfati e ilmenite. La modesta produzione di energia elettrica proviene per lo più da centrali termiche, alimentate con combustibili di importazione. Quanto all'industria, prevalgono piccoli impianti per la lavorazione dei prodotti agricoli e zootecnici e i menzionati conservifici del pesce; si hanno una raffineria di petrolio e un complesso siderurgico, localizzati a Nouadhibou.

 

Comunicazioni e commercio. L'unica linea ferroviaria, di 704 km, è quella prevalentemente adibita al trasporto di minerali, che collega i giacimenti di F'Dérick con il porto di Nouadhibou. Le strade sono principalmente rappresentate dall'arteria che attraversa il Paese in senso meridiano, tra il Senegal a sud, il Marocco e l'Algeria a nord, e dalla superstrada che raccorda la capitale con Néma, presso il confine con il Mali. Un intenso traffico si svolge tuttora sul fiume Senegal. Il principale sbocco marittimo è Point-Central, situato 10 km a sud di Nouadhibou; quest'ultima città è sede, come la capitale, di un aeroporto internazionale (compagnia di bandiera è la Air Mauritanie ). Il Paese importa generi alimentari, veicoli e mezzi di trasporto, carburanti, prodotti industriali, mentre le esportazioni sono rappresentate dal pesce e dai minerali di ferro; l'interscambio si svolge eminentemente con la Francia, il Giappone e l'Italia.