Spazio fisico

Indice articolo

  1. Mali
  2. Economia
  3. Ambiente umano
  4. Spazio fisico
  5. Storia

Morfologia. Territorialmente il Mali si estende tra i primi rilievi dell'Africa guineana e i massicci del Sahara centrale. Nella sezione intermedia esso comprende ampie pianure e una caratteristica area depressionaria, quella che ha attratto il corso del Niger, dando origine all'ampio delta interno del fiume. È questa la regione storica del Paese e la più caratteristica: il Macina . Essa si è formata, strutturalmente, per subsidenza, cioè per fenomeni di cedimento crustale caratteristici della massa africana, ed è stata poi colmata via via dalle alluvioni del Niger e del suo maggior affluente, il Bani. Nella sezione centrale del Paese, posta a una quota inferiore ai 350 m, predominano pertanto le coltri alluvionali recenti e pleistoceniche, che formano una piatta e distesa pianura, benché in qualche caso non manchino affioramenti di rocce, antichi Inselberge che emergono dalle alluvioni anche nello stesso delta. Le formazioni rocciose che costituiscono le sezioni settentrionale e meridionale del Paese, alte in media 400-800 m, sono varie. Esse sono in prevalenza sedimentarie e risalgono al Paleozoico, al Mesozoico e al Cenozoico, ere in cui il territorio africano fu sommerso in varie riprese dal mare, un mare epicontinentale che nel Cenozoico era un immenso lago. Le coperture sedimentarie obliterano il substrato archeozoico, un tavolato rigido di rocce cristalline e scistose che affiora sia a nord, nel massiccio dell'Adrar des Iforas , sia a sud, sui rilievi che proseguono quelli guineani. Nelle stesse zone si hanno formazioni granitiche, intrusive, e formazioni effusive connesse ai perturbamenti crustali che avvennero con la nascita della depressione interna. In rapporto a questa costituzione, il territorio maliano presenta una certa varietà di forme legate alla geologia, anche se strutturalmente povero di articolazioni.

 

Bacino del Niger. Il sud è un unico grande versante di debole pendenza rotto da scarpate rocciose e dalle vallate del Niger e dei suoi affluenti. L'area centrale, la vasta pianura costruita dal fiume, è ricca degli elementi propri della morfologia fluviale; presenta un delta fossile e un delta vivo, che all'epoca delle piogge è regolarmente inondato dalle piene del Niger: è un ambiente anfibio, reso mutevole dalla formazione di isole sabbiose instabili, cui contribuisce l'apporto eolico del Sahara. Il delta è delimitato a nord dai primi tavolati sahariani, che il Niger ha intagliato trovandosi uno sbocco verso est e poi verso sud, e dando origine alla grande e c aratteristica ansa, la boucle, che ne fa un fiume dal corso singolare. Dopo Tombouctou (Timbuctù) il Niger scorre tra sponde rocciose, lungo le quali il vento del deserto accumula dune di sabbia. La sezione settentrionale sahariana del Paese è dominata dall'Adrar des Iforas, che non supera i 1.000 m d'altezza, e da altri rilievi; vallate che rappresentano il corso di antichi fiumi sahariani segnano tutta la regione, confluendo nel Niger, cui però oggi non danno più nessun tributo d'acqua. I settori meridionale e sud-occidentale del Paese appartengono idrograficamente ai bacini del Niger e del Senegal; entrambi sono caratterizzati da scarpate rocciose che interrompono il corso dei fiumi.

 

Clima e flora. Il Mali è interessato dal clima a due stagioni, il cui meccanismo è determinato dall'influsso alternato, di tipo monsonico, delle masse marittime tropicali provenienti da sud-ovest e delle masse continentali sahariane. Queste prevalgono su gran parte del Mali, dove, specialmente d'inverno, durante il lungo periodo asciutto, spira il vento caldo del deserto, l'harmattan. Data la posizione geografica, all'interno del continente, il Mali ha temperature elevate tutto l'anno, con medie di 20-25 °C in gennaio e di 27-32 °C in luglio. Assai forti sono le differenze nei valori massimi, specie al nord, dove d'estate nelle ore diurne si possono superare i 50 °C e d'inverno, durante la notte, toccare 0°. Le precipitazioni decrescono via via da sud a nord, e con esse si riduce anche la stagione piovosa, che nella fascia del Sahel (il termine sahel significa sponda e sta appunto a indicare l'area di transizione tra le regioni a clima desertico e quelle a clima di tipo sudanese, più a sud) non supera i 3 mesi. Sulla base delle precipitazioni si hanno diverse caratteristiche fasce zonali nelle quali però le precipitazioni hanno variazioni annuali molto sensibili, con spostamenti di isoiete che, anche negli anni più recenti, hanno lasciato inaridito il sahel e la stessa fascia più meridionale, con conseguenze drammatiche per la vita delle popolazioni locali. Ma prescindendo da queste annate eccezionali, si riconosce a sud la fascia più piovosa, con precipitazioni che superano i 1.000 mm annui (a Bamako 1.100 mm) . È l'ambiente sudanese delle savane disseminate di alberi, con lembi forestali sempreverdi lungo il corso dei fiumi. Nella sezione centrale del delta le precipitazioni oscillano sui 500 mm e si ha una savana rada che da sud e nord via via passa nel sahel, il quale inizia là dove gli ultimi baobab dominano le formazioni arbustive, che poi trapassano in superfici erbose o di radi e bassi arbusti spinosi. Oltre alla isoieta dei 250 mm inizia l'ambiente desertico: essa corre all'incirca all'altezza di Tombouctou, cioè dove il Niger forma il suo caratteristico gomito; la vegetazione di acacie e altre specie xerofile assume dimensioni nane e si raccoglie intorno agli uidian . Tutta l'appendice settentrionale del Paese è inclusa nel Sahara, registrando precipitazioni che non raggiungono i 25 mm annui.

 

Idrografia. L'idrografia del Mali è imperniata sul Niger; circa 1/4 del territorio maliano fa parte del bacino nigeriano, ma si deve tenere conto che molte zone del nord sono assolutamente areiche. Il fiume nasce in territorio guineano da un ampio versante montuoso dove esso irradia i suoi numerosi rami sorgentiferi; principale affluente è il Bani, che si origina nella Costa d'Avorio e scorre parallelamente per centinaia di chilometri prima di raggiungere il Niger già nella zona del delta, la cui superficie inondabile è pari a 54.000 km 2 . Le inondazioni si verificano tra luglio e gennaio, quando cioè si hanno le piene determinate dalle piogge estive sulla fascia guineana, piogge che interessano anche una vasta area del Paese. Con gennaio inizia la fase di ritiro e allora si scoprono ampie distese erbose, che subito diventano pascolo per migliaia e migliaia di bovini, i quali si alimentano con una caratteristica graminacea anfibia, il bourgou 3/s (ai primi di maggio) e massimi di 9.700 m3/s (ai primi di agosto). Il Niger scorre per poco meno di 1.800 km (su complessivi 4.160) in territorio maliano ed è quasi interamente navigabile. Meno importante per il Mali è il Senegal, che attraversa per 600 km la sezione sud-occidentale del Paese, con i due rami sorgentiferi, il Bafing. Le inondazioni sono fenomeni legati al processo di colmamento alluvionale della depressione e si spiegano col fatto che la pianura attraversata dal fiume ha pendenze debolissime: tra Koulikoro e Kabara, cioè per circa 1.000 km, il dislivello è di appena pochi metri. Il delta comprende numerosi laghi (Niangay, Faguibine, Korienzé, Débo ecc.) e bracci morti, meandri fossili, e si presenta come un ambiente difficile, benché in alcune zone in parte bonificato. Il ritmo stagionale delle inondazioni è molto marcato e le portate variano in maniera fortissima: a Koulikoro sono stati registrati minimi di 45 m e il Bakoye.