Ambiente umano

Indice articolo

  1. Mali
  2. Economia
  3. Ambiente umano
  4. Spazio fisico
  5. Storia

Composizione etnica. Il delta del Niger forma un'area conservativa e ospita oggi quelle popolazioni (i pescatori Bozo, dai tratti negroidi) che si possono considerare come il substrato e tnico del Paese. Esse formano però una minoranza numerica, mentre la maggior parte dei Maliani è costituita da Sudanesi, nell'ambito dei quali si riconosce però una notevole varietà di gruppi in rapporto al diverso grado di "berbericità", di sangue "bianco" che essi presentano. Il Mali è infatti un'area d'incontro tra vera e propria Africa (il Sudan) e Africa bianca; è quindi un Paese d'incroci etnici, iniziati sin dall'epoca in cui l'inaridimento del Sahara portò molte delle popolazioni insediate nelle regioni a spostarsi verso sud per inseguire condizioni ambientali meno difficili. Il mescolamento continuò in epoca islamica, quando il Niger divenne l'asse dei grandi traffici tra Africa nera e Maghreb. È l'epoca in cui la regione solcata dal Niger assume un'importanza di rilievo nel contesto dell'Africa occidentale, diventando lo sfondo di civiltà che espressero anche un urbanesimo non effimero, soprattutto sotto l'impero del Mali e del Songhai. Numerose cittadine del Mali portano tuttora le tracce di questo urbanesimo che presupponeva anche un'organizzazione territoriale precisa. Le odierne popolazioni sono legate a quel passato e i gruppi più numerosi (i valori qui riportati sono il risultato di varie stime) sono i diretti eredi di quelli che died ero vita ai vari regni. Il gruppo numericamente più rilevante è quello dei Bambara (32%), affini ai Malinke (popolo del grande gruppo mande, rappresentato nel Mali da circa 600.000 individui) e ai Marka (280.000), eredi dell'impero del Mali, tradizionalmente coltivatori di miglio: secondo alcuni autori, sarebbero stati anzi i primi a introdurre l'agricoltura nell'Africa. Il secondo gruppo per importanza numerica (circa 14%) è quello dei Fulbe (o Peul o Fulani ) che nel XVIII secolo fondarono un regno nel delta; sono allevatori di bovini e le loro mandrie sfruttano le vaste praterie che vengono allo scoperto nella stagione di magra del fiume. Circa il 7% sono i Songhai, eredi dell'omonimo impero, sudanesi fortemente berbericizzati e con costumi per molti aspetti simili ai Tuareg. Nelle zone della fascia sudanese al confine con il Burkina Faso e la Costa d'Avorio sono stanziate diverse popolazioni di agricoltori, tra cui i Mossi e i Senufo (circa il 12%), mentre la sezione sud-occidentale o spita i Sarakollé o Sarakole, agricoltori ma anche buoni commercianti, fortemente islamizzati. Hanno invece ben conservato i ricchi patrimoni della propria cultura d'origine negra i Dogon (370.000), che popolano una zona montagnosa all'interno del l'ansa del Niger. Il Mali settentrionale è abitato da Tuareg (500.000) e da gruppi mauri e arabi che vivono nelle oasi a fianco di negri, un tempo loro schiavi, come i Bellah.

 

Densità e distribuzione. Oggi la complessiva popolazione del Mali è supera i 10 milioni di abitanti: tale cifra segna un cospicuo aumento rispetto alla prima valutazione fatta nel Paese in epoca coloniale, nel 1935, che aveva dato 3 milioni di abitanti. Negli ultimi decenni, specialmente, l'incremento demografico è stato sensibile, ma il tasso di mortalità è rimasto elevato, specie nel delta, dove sono frequenti la malaria e altre malattie legate all'ambiente anfibio. Difficili sono le condizioni in tutto il Sahel, dove anche la siccità, con la conseguente malnutrizione, contribuisce a diffondere le malattie. Demograficamente quindi il Mali non è un Paese molto vitale, almeno rispetto ad altri Stati africani. Inoltre miseria e mancanza di lavoro inducono molti Maliani all'emigrazione nei Paesi vicini, specie nella Costa d'Avorio; alcuni si spingono anche in Europa. La maggior parte della popolazione si raccoglie nel sud del Paese, più piovoso, e quindi più adatto all'agricoltura; popolate sono molte zone del delta; il nord è invece semidesertico. La stragrande maggioranza della popolazione vive nei villaggi, la cui organizzazione varia sensibilmente da gruppo a gruppo, oltre che da zona a zona. Nel nord e nel delta del Niger si hanno capanne di fango e un generale influsso dei modi di vita islamici; nella fascia sudanese meridionale prevalgono le capanne di paglia e consuetudini più tipicamente africane.

 

Centri urbani. Nel delta c'è anche il segno di una presenza urbana, promossa da traffici commerciali e da attività artigianali: per molti aspetti l'urbanesimo della regione del Niger, con le città di Djénné, Mopti, Ségou, Tombouctou, Gao ecc., per citare le principali, assume caratteri peculiari e assai suggestivi, benché influenzato da quello del Maghreb. Ma queste città sono oggi in parte prive delle giustificazioni passate, tranne Mopti e Ségou nella zona del delta e Gao, capolinea di una delle più battute vie transahariane. L'urbanesimo che oggi conta è quello di Bamako, la capitale, potenziata dai Francesi con la costruzione della ferrovia che la unisce a Dakar. Modesto villaggio all'inizio del secolo, conta oggi oltre 800.000 abitanti; è il centro del Mali, favorito dalla sua posizione sul Niger, e quindi in contatto con tutte le parti del Paese. Valorizzato dalla stessa ferrovia ma anche porto fluviale sul Senegal, è Kayes, nodo delle comunicazioni con il vicino Paese, mentre nell'estremo sud principale centro è Sikasso .