Aspetti economici

Non del tutto privo di risorse minerarie (sono stati scoperti per esempio giacimenti di petrolio nelle acque territoriali), favorito altresì dal punto di vista commerciale in quanto il centro portuale di Cotonou è largamente al servizio degli Stati vicini, il Benin rimane pur sempre un Paese assai povero, con un'economia basata su un'agricoltura di pura sussistenza. Così, nonostante i nuovi orientamenti politici dell'attuale governo socialista, volto a realizzare un modello di sviluppo in grado di ridurre la dipendenza del Paese dall'estero, con l'obiettivo prioritario di conseguire almeno l'autosufficienza alimentare, esso deve tuttora ricorrere in larga misura agli aiuti internazionali.

 

Agricoltura . L'agricoltura occupa oltre la metà della popolazione attiva, si regge tuttora pressoché interamente su due colture: il cotone e la palma da olio, che copre la maggior parte della superficie coltivata nella pianura costiera, oltre a notevoli quantitativi di noci. Per le necessità interne si coltivano nella fascia costiera vari prodotti alimentari come la manioca, il mais, le banane, alcuni ortaggi, mentre nella sezione centrale, come in tutto il nord, prevalgono i cereali poveri (miglio, sorgo) e le patate. Tra i prodotti avviati all'esportazione hanno invece una certa importanza, oltre al cotone e ai derivati della palma, il cacao e le arachidi.

 

Foreste, allevamento e pesca . Un terzo del territorio è ricoperto da foreste, che forniscono legname da opera e da ebanisteria (mogano, ebano ecc.). Nel settore zootecnico, anche per la scarsa estensione delle aree a prato e pascolo permanente, l'allevamento bovino è del tutto insufficiente rispetto alle richieste interne; predominano caprini e ovini, cui si aggiungono volatili e i numerosi suini allevati nei villaggi costieri. La pesca è praticata largamente nelle lagune e sulla costa; il pesce viene in parte essiccato.

 

Industria. Il patrimonio minerario consiste in modesti giacimenti di lignite, fosfati, ferro e petrolio, e l'industria estrattiva si limita in pratica ai materiali da costruzione. L'industria riguarda la lavorazione dei prodotti agricoli, annoverando perciò oleifici, pastifici, birrifici, complessi perla sgranatura del cotone ecc., cui vanno aggiunti taluni cementifici e una fabbrica per il montaggio di autoveicoli.

 

Comunicazioni. Le vie di comunicazione, sia stradali sia ferroviarie, sono relativamente buone e proseguono nei Paesi confinanti. Fulcro delle comunicazioni è Cotonou, capolinea della ferrovia e della grande strada del nord per il Niger, oltre che centro di raccordo stradale e ferroviario lungo la fascia costiera; il porto della città, di recente potenziato, è altresì al servizio del Niger, Paese privo di sbocco al mare, e della Nigeria, per la quale provvede ad alleggerire l'ormai eccessivo movimento di Lagos; Cotonou dispone infine di un ben attrezzato aeroporto internazionale.