Economia

Generalità. Della marcata aridità risentono sia la rete idrografica sia la vegetazione, che è prevalentemente steppica, caratterizzata da piante di tipo xerofilo, graminacee, piccoli alberi come acacie ed euforbie e cespugli spinosi. Solo lungo il corso dei fiumi e nel più irrorato settore nordorientale compaiono savane e alcune aree boschive. Il deserto del Namib, uno dei più antichi del mondo, si estende lungo l'intera costa atlantica e rappresenta una regione di grande interesse per la presenza di numerose specie sia vegetali sia animali, come la Welwitschia mirabilis, una pianta le cui foglie possono essere lunghe diversi metri; tra gli animali qui vivono orici, elefanti, piccoli mammiferi, rettili e alcune specie endemiche che col tempo hanno sviluppato caratteristiche uniche di adattamento al clima arido. Nel resto del Paese la fauna è quella tipica degli ambienti tropicali, con antilopi, tapiri, giraffe, zebre, leoni e babbuini. La siccità è fra i problemi ambientali più urgenti che il Paese deve affrontare, a ciò si aggiungono la deforestazione e l'erosione del suolo che minacciano anche le aree protette (14,4%). La Namibia possiede cinque parchi nazionali, fra i quali il più importante è il Parco Nazionale Etosha, formato per oltre un quarto dall'Etosha Pan, una depressione salina di ca. 3600 km².

Agricoltura, allevamento e pesca. L'agricoltura risente del severo condizionamento climatico (il clima varia da desertico a tropicale arido), limitando alle poche aree più piovose e a talune zone irrigate (meno dell'1% della superficie territoriale nel 2006 era destinata ad arativo) le poche coltivazioni possibili, costituite da mais, miglio e sorgo. Il settore primario partecipa per poco meno del 10% alla formazione del prodotto interno lordo, pur impiegando oltre un terzo della popolazione attiva. § Importanza molto maggiore riveste l'allevamento, che può contare sull'utilizzazione di ben il 64% del territorio a prato e pascolo permanente: settore prevalente è quello bovino ma forti sono anche quelli caprino ed ovino (per metà pecore karakul), che genera una discreta esportazione di pelli, carne e lana. Tuttavia le terre appartengono a pochi grandi proprietari. § In crescita è la pesca industriale sopratutto di sardine e crostacei: negli anni Ottanta del sec. XX l'eccessivo sfruttamento da parte di flotte straniere (sudafricana, giapponese, russa e coreana) impoverì sensibilmente il patrimonio ittico; ora le flottiglie straniere operano su licenza.

Industria e risorse minerarie. Le industrie sono legate sopratutto all'attività mineraria, al settore ittico e alla zootecnia. I comunque deboli comparti manifatturieri sono situati soprattutto a Windhoek, Okahandja, Omaruru ecc. per quanto riguarda la trasformazione di prodotti dell'allevamento, per la pesca complessi conservieri si trovano a Lüderitz e Walvis Bay e, infine, fonderie di rame e piombo sono ubicate a Tsumeb. § Il principale contributo all'economia della Namibia proviene comunque dal settore minerario. Il Paese possiede un sottosuolo ricchissimo; è il quarto produttore mondiale di minerali e si colloca fra i primi paesi al mondo per la produzione di diamanti, soprattutto di alta qualità. Quest'ultimi sono estratti nei depositi alluvionali continentali e nella zona desertica della costa meridionale dove alcune multinazionali godono di concessioni. L'uranio è un'altra risorsa importante, con una valenza strategica non indifferente: nei pressi di Swakopmund è presente una delle più grandi miniere esistenti al mondo. Infine la Namibia possiede giacimenti di rame, stagno, zinco, piombo, vanadio, litio, cadmio, argento, oro ecc.

Commercio, comunicazioni e turismo. Il commercio estero si svolge ancora principalmente con il Sudafrica, che in passato ha versato ingenti investimenti nelle infrastrutture del Paese. Altri partner commerciali sono il Regno Unito, la Germania e gli Stati Uniti. La bilancia commerciale è positiva (2006) grazie all'esportazione dei prodotti minerari in particolare di diamanti e di uranio. Importa sopratutto generi di prima necessità. Le comunicazioni sono rese difficili dalle asperità del territorio. La rete stradale si estendeva per 42.237 km nel 2002 di cui solo poco meno di 5400 asfaltati; la principale direttrice attraversa il Paese in direzione nord-sud, altre raggiungono la costa e le regioni orientali. Nel 2006 è iniziata la costruzione della linea ferroviaria da Ondangwa a Oshikango verso il confine angoliano. Windhoek è servita da un aeroporto internazionale; Walvis Bay e Lüderitz sono i principali porti. Il notevole patrimonio naturalistico-ambientale favorisce il settore turistico; in particolare esso, oltre ad avere già raggiunto buone capacità di attrazione della domanda estera (695.000 ingressi nel 2003), contribuendo all'attivo della bilancia dei pagamenti, attende di essere ulteriormente valorizzato da un ormai deciso processo di privatizzazione.