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Storia
Cronologia
Per una cronologia storica aggiornata del Botswana, vedi la sezione Cronologia dell'Atlante di Nigrizia.
È controversa la data in cui il gruppo bantu dei beciuani entrò nel territorio del Botswana; sembra però certo che vi si fosse già stanziato nel sec. XVI-XVII. Il Paese, la cui storia fu per secoli caratterizzata da lotte intertribali, dovette subire nel sec. XIX invasioni e razzie da parte dei potenti zulu. Solo dopo il 1880 un grande capo dei Mangwato, Khama III, riuscì a unificare sotto la sua autorità le varie tribù; dopo pochi anni il Paese, teatro delle rivalità tra inglesi, tedeschi e boeri, fu posto (1884 e 1885) sotto protettorato britannico, anche in seguito alle insistenze di Cecil Rhodes che aveva concepito il grandioso progetto dell'unità territoriale da Città del Capo al Cairo. Il territorio a S del fiume Molopo fu, pochi mesi dopo, eretto in colonia col nome di Bechuanaland Britannico e nel 1895 venne annesso alla Colonia del Capo, mentre il territorio a N (tra Molopo e Limpopo) nel 1906 fu messo alle dipendenze dell'Alto Commissario britannico per il Sudafrica. Il protettorato ricevette nel 1960 la sua prima Costituzione, modificata 5 anni dopo in vista della concessione dell'indipendenza, che fu accordata il 30 settembre 1966; in quell'occasione la nuova Repubblica assunse il nome attuale. Con sir Seretse Khama, presidente della Repubblica dal 1966 e rieletto nel 1974, il Botswana, nonostante la sua dipendenza geografica ed economica dalla Repubblica Sudafricana, adottò una linea di autonomia nei confronti del governo di Pretoria, appoggiando la causa della Namibia. Confinante a NE con lo Zimbabwe (ex Rhodesia), continuò a sostenere il trasferimento dei poteri dalla minoranza bianca di Ian Smith alla maggioranza nera e stabilì inoltre relazioni diplomatiche con Mosca e Pechino. Dopo la morte di Seretse Khama (1980) fu eletto presidente della Repubblica Quett Ketumile Joni Masire (in carica fino al 1998), del Botswana Democratic Party (BDP, partito a cui apparteneva anche l'ex presidente Khama). Masire continuò la politica intrapresa dal suo predecessore attuando una cauta apertura verso l'Occidente, riforme democratiche e una decisa condanna delle discriminazioni razziali; inoltre, come Khama, anch'egli riuscì a gestire con accuratezza gli ingenti proventi derivati dal mercato diamantifero, reinvestendoli nelle infrastrutture, nella scuola e nella salute. Questo fa del Botswana un caso particolare nella tormentata regione del Sud dell'Africa. Negli anni Novanta, grazie alla fine dell'apartheid e del nuovo quadro politico, migliorarono anche i rapporti con il vicino Sudafrica. Nel 1998, il presidente Masire si ritirò a vita privata e il suo vice Festus Mogae fu scelto come suo successore. Egli con il BDP diede vita a un nuovo governo, riconfermato nelle elezioni legislative del 2004. Mogae, in vista delle elezioni presidenziali del 2008, si ritirò lasciando l'incarico a Seretse Khama Ian Kama, figlio di Seretse Kama (eletto ufficilamente nel 2009). Nell'ottobre 2009 si svolgevano le elezioni per il rinnovo del parlamento, vinte dal BDP (45 seggi su 57).