Aspetti economici

Paese fortemente arretrato, con un'economia poggiante sulla coltura del cacao e sullo sfruttamento del legname, la Guinea Equatoriale pare abbia notevolmente aggravato negli ultimi anni la propria situazione, specie con l'espulsione nel 1976 dei Nigeriani, abili coltivatori addetti alle piantagioni di cacao: ciò ha drasticamente ridotto la relativa produzione, ora gradualmente in ripresa, anche per il programma di reinserimento della manodopera nigeriana. Ovunque si l amenta scarsità di cibo; si stima altresì che nel 1979 fossero ben 100.000, 1/3 cioè della complessiva popolazione, i Guineani rifugiatisi all'estero, specie nei vicini Camerun e Gabon. Tutto ciò è inevitabilmente sfociato nel colpo di Stato militare del 1979, facilitato anche dall'approfondirsi del divario esistente tra la più prospera parte insulare del Paese, il Bioko (l'ex Macías Nguema) e l'ampia sezione continentale, l'arretratissimo Mbini.

 

Agricoltura e foreste. Arativo e colture arborescenti occupano circa l'8% della superficie territoriale; si coltivano per il consumo interno manioca e patate dolci, palme da olio e da cocco, banani e, per l'esportazione, cacao e caffè. Quasi tutto il cacao proviene da Bioko, mentre il caffè è soprattutto coltivato a Mbini; quest'ultima area è però ancor più importante per il legname (complessivamente il manto forestale copre oltre il 46% del territorio nazionale), che ha pregiate essenze da ebanisteria, come ebano, palissandro, okoumé, ma è tuttora assai scarsamente sfruttato. Quasi del tutto assente è l'allevamento del bestiame, dato anche il flagello della mosca tsé-tsé, mentre è tuttora modesta l'attività peschereccia.

 

Risorse minerarie e industria. Quanto ai prodotti minerari, hanno dato risultati positivi le ricerche per lo sfruttamento del petrolio nei giacimenti sottomarini; al momento le centrali elettriche, peraltro molto modeste e intera mente termiche, funzionano con combustibile d'importazione. L'industria è pressoché assente e comunque in pratica in mano spagnola; si hanno oleifici e altre piccole aziende che lavorano i prodotti agricoli e quelli forestali.

 

Comunicazioni e commercio. Quanto alle vie di comunicazione, mancano le ferrovie e la stessa rete stradale, limitata a qualche migliaio di chilometri, riguarda in pratica solo Bioko; non esiste alcun servizio di trasporto pubblico e i collegamenti tra le due parti dello Stato si svolgono principalmente mediante aereo. I maggiori scali aerei sono Bata e Malabo; la capitale è altresì il più attivo sbocco marittimo del Paese, collegato direttamente con l'Europa. Il Paese esporta, come si è detto, cacao, caffè, ban ane e legname, mentre importa prodotti industriali, combustibili, generi alimentari.