Sentenza storica in Kenya: risarcimenti alle popolazioni indigene Ogiek

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Francisco Cali Tzay, relatore speciale sui diritti dei popoli indigeni dell’Onu, si è felicitato per la decisione della Corte africana per i diritti dell’uomo e dei popoli di concedere risarcimenti alle popolazioni indigene Ogiek per i danni subiti a causa di ingiustizie e discriminazioni.

La storica sentenza sui risarcimenti fa seguito a un’altra importante sentenza pronunciata dalla Corte il 26 maggio 2017, secondo la quale il governo del Kenya aveva «Violato il diritto alla vita, alla proprietà, alle risorse naturali, allo sviluppo, alla religione e alla cultura degli Ogiek, ai sensi della Carta africana sulla Diritti umani e dei popoli».

Per Tzay, un indio Cakchiquel Maya del Guatemala che ha rappresentato i popoli indigeni all’Onu dall’inizio degli anni ’80, «Questa sentenza e l’assegnazione di risarcimenti  segna un altro passo importante nella lotta degli Ogiek per il riconoscimento e la protezione dei loro diritti alla terra ancestrale nella foresta di Mau e l’attuazione della sentenza del 2017 della Corte africana».

La Corte ha infatti condannato il governo del Kenya al risarcimento di 57.850.000 di scellini kenyoti (KES) «Per il pregiudizio materiale per la perdita di proprietà e risorse naturali» e 100.000.000 KES «Per il pregiudizio morale subito dagli Ogiek a causa di violazioni del diritto alla non discriminazione, religione, cultura e sviluppo».

Inoltre, la Corte ha ordinato risarcimenti non monetari, inclusa la restituzione delle terre ancestrali degli Ogiek e il pieno riconoscimento degli Ogiek come popolazioni indigene. In particolare, la Corte ha richiesto al governo di Nairobi di avviare la delimitazione, la demarcazione e la titolazione delle terre indigene «Per proteggere i diritti di Ogiek sulla proprietà che ruotano attorno all’occupazione, all’uso e al godimento della foresta di Mau e delle sue risorse»...

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