La sfida dei BRICS e il nuovo ordine mondiale

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L’ex Capo di Stato del Brasile, Dilma Rousseff (2011-2016), è stata eletta il 24 marzo nuovo Presidente della NBD (Nuova Banca di Sviluppo), l’organo economico dei cosiddetti Paesi BRICS, l’alleanza di cui il Brasile è membro assieme a Russia, India, Cina e Sudafrica. Il mandato della Roussef durerà fino al 2025, La Rousseff sostituirà il diplomatico brasiliano Marcos Prado Troyjo alla guida della banca di sviluppo. Prado Troyjo, la cui candidatura era stata promossa dall’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, si è dimesso dall’incarico il 10 marzo, aprendo così la strada alla pupilla di Lula. La Rousseff era stata proposta per la carica dal suo padrino politico e attuale capo di Stato brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, al potere dal 1° gennaio. Una mossa che doveva precedere la visita di Stato di Lula in Cina, che é attualmente il principale partner commerciale del Brasile. La visita è stata ora annullata, per lo stato di salute del presidente brasiliano, colpito da polmonite batterica.

La NBD, che ha sede a Shanghai, è stata creata nel 2014, quando la Rousseff era presidente del Brasile, succeduta a Lula nel 2011 e rimasta in carica fino a quando non è stata messa sotto accusa nel 2016 dal Congresso in un processo di impeachment per presunta gestione irregolare del bilancio. La New Development Bank è stata istituita con lo scopo di mobilitare risorse per infrastrutture e progetti di sviluppo sostenibile, ed é una “Banca dello Sviluppo” da 100 miliardi di dollari, creata dai BRICS per superare la scarsa prevedibilità della Supplemental Reserve Facility (SRF) del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea (BCE). I Paesi fondatori, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ne annunciarono la formazione nove anni fa, dopo un summit dei relativi Capi di Stato a Fortaleza, in Brasile. La sede é a Shangai, e la prima  presidenza quinquennale é stata da parte di Nuova Delhi. Pechino contribuì alla sua fondazione con 41 miliardi di dollari, Brasilia, Mosca e Mumbai con 18 e Pretoria con 5 miliardi di dollari. 

All’interno dei Paesi BRICS, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, sta crescendo il desiderio di sfidare l’egemonia del dollaro. E di creare quindi una moneta di scambio internazionale alternativa, emessa appunto dalla New Development Bank. Lo scorso giugno, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che i BRICS stavano lavorando allo sviluppo di una nuova moneta di riserva basata su un paniere di valute per i Paesi membri. Il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto a gennaio che la questione sarebbe stata discussa al vertice dei BRICS in Sudafrica alla fine di agosto...

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