La guerra sta diventando infinita

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Immagine: Atlanteguerre.it

Sono 11 mesi dall’invasione e ancora Kiev è sotto attacco, come tutta l’Ucraina. Ci sono movimenti militari - lievi dicono gli osservatori - forse in preparazione di un nuova offensiva via terra da parte dell’esercito russo. L’attacco vero, per ora, è ancora dall’aria. In una sola giornata, Mosca avrebbe lanciato almeno 30 missili sull’Ucraina, 15 su Kiev. In parte sono stati abbattuti, in  parte sono arrivati a segno uccidendo persone, ancora non si sa quante e colpendo come sempre infrastrutture, soprattutto a Odessa.

La guerra sta diventando infinita. Così lunga e incerta, da avere convinto Stati Uniti e Germania a fornire nuovi tanks all’Ucraina. L’evento è stato salutato con grande enfasi dal presidente Zelensky, che parla di “certezza della vittoria finale”. In realtà la notizia apre buchi temporali preoccupanti nella vicenda.

La Germania ha promesso di fornire una trentina di carri Leopard 2. Sono carri pesanti costruiti dal 1979, non particolarmente moderni, ma robusti e affidabili. Saranno consegnati, però, al minimo fra tre mesi. Poi, ci sarà l'addestramento degli equipaggi. Insomma: questi carri non saranno a disposizione dell’esercito ucraino prima di 6 mesi. Vuol dire immaginare ancora un lunghissimo tempo di guerra e darlo per assolutamente scontato. La cosa peggiora se parliamo degli Abrams statunitensi. Sono probabilmente i più moderni del Mondo, ma Washington ha ammesso che “dovranno essere costruiti per la consegna”. Anche in questo caso, si parla di molti mesi prima dell'operatività in prima linea.

Le forniture, per altro, tengono aperta la porta su un’altra preoccupazione: che ne sarà di tutte queste armi una volta finita la guerra? il rischio di fare dell’Ucraina una "potenza regionale media” è concreto e le conseguenze, sul piano dei rapporti internazionali rischiano di diventare pesanti. Non solo con la Russia.

Nel frattempo, la guerra andrà avanti. Il portavoce di Putin dal Cremlino ha fatto sapere che “le armi occidentali verranno distrutte, come è già accaduto. E’ grave però che l’Europa continui a farsi trascinare dalla Nato in una guerra che rischia di allargarsi”. L’Europa, intesa come Unione Europea, spedisce le accuse al mittente e prosegue nel sostegno a Kiev. Anche finanziario. Non a caso, ha varato il primo pacchetto di 3miliardi di euro per aiuti economicii. E la prima trance di un finanziamento complessivo di 18miliardi di euro, destinati anche alla ricostruzione del Paese. Ipotesi suggestiva, questa, che appare però piuttosto bizzarra mentre i razzi russi continuano - nell’indifferenza della diplomazia - a distruggere tutto.

Raffaele Crocco

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009. 

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