L’Africa e l’eredità della Regina

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Immagine: Atlanteguerre.it

La morte della Regina di Inghilterra ha suscitato sentimenti contrastanti nel continente africano. Dietro il lutto e le condoglianze dei vertici istituzionali, è emersa la rabbia dei popoli africani per cui la Corona rimane simbolo di un passato coloniale che all’Africa ha lasciato in eredità nient’altro che traumi e sofferenza. In Africa infatti  la morte della Regina Elisabetta è stata accolta da un’ondata di sentimenti contrastanti nei confronti della Corona e del passato coloniale del suo Paese. Dal Kenya alla Nigeria, dal Sudafrica allo Zimbabwe, tra una condoglianza e l’altra alcuni hanno condiviso un bel ricordo della monarca più longeva della storia della Corona inglese che, in 70 anni di regno, ha visitato più volte 20 paesi del continente. Ma, al di là del lutto e delle condoglianze ufficiali, la scomparsa della Monarca ha anche riacceso un delicato dibattito sul passato coloniale dell’Africa. In un momento storico in cui i Paesi europei sono chiamati a fare i conti con la propria storia coloniale, espiare i crimini del passato e risarcire i sudditi di un tempo per le crudeltà sofferte, la morte della Regina ha riportato a galla la rabbia e il dolore per le brutalità sofferte dal continente africano per mano dei colonizzatori europei.

“Un’icona imponente di servizio disinteressato, una figura chiave non solo del Regno Unito e del Commonwealth delle Nazioni, ma del Mondo intero”: così la Regina è stata commemorata da Uhuro Kenyatta, Presidente uscente del Kenya, paese in cui Elisabetta si trovava in visita quando, alla morte di suo padre, diventò Regina. Diversa è stata la narrativa del del quotidiano locale The Nation che ha definito la grandiosa epoca Elisabettiana “un capitolo sanguinoso della storia del Paese, con atrocità commosse contro un popolo la cui unica colpa era quella di chiedere l’indipendenza”. Il Kenya, uno dei gioielli più preziosi dell’impero britannico, ottenne l’indipendenza nel 1963 all’indomani di una guerra di otto anni che provocò almeno 10.000 vittime. Fase cruciale della riscossa anticoloniale keniota fu la rivolta dei Mau Mau, movimento di protesta contro il razzismo del sistema coloniale britannico e lo sfruttamento economico della popolazione nera, depredata ed espulsa dalla propria terra per essere ghettizzata nelle periferie dei centri urbani o costretta alla manodopera a basso costo nelle piantagioni. La repressione di Londra fu brutale: si stima che tra il 1952 e il 1960 più di 100.000 kenioti siano stati detenuti in campi di prigionia in condizioni disumane...

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