www.unimondo.org/Notizie/Bielorussia-la-dittatura-di-Lukashenko-inasprisce-i-rapporti-con-l-Ue-232042
Bielorussia, la dittatura di Lukashenko inasprisce i rapporti con l’Ue
Notizie
Stampa

I dieci difensori dei diritti umani incarcerati – Foto: spring96.org
Martedì 6 settembre Evelina Schulz, incaricata d’affari presso la delegazione Ue in Bielorussia, era presente all’udienza che ha condannato Marfa Rabkova, la coordinatrice della ong per i diritti umani Viasna, a 15 anni per il reato di terrorismo. Uscendo dal tribunale di Minsk, Schulz è stata fermata da alcuni poliziotti e portata nella stazione di polizia centrale. Malgrado avesse mostrato il tesserino diplomatico e il passaporto, Schulz è stata comunque trattenuta fino a sera.
«La detenzione illegale da parte della polizia di Minsk di Evelina Schulz rappresenta un gravissimo episodio e l’ennesima provocazione all’Unione europea del regime di Lukashenko», dice a Osservatorio Diritti Eleonora Mongelli, della Federazione italiana per i diritti umani (Fidu).
Il portavoce dell’ufficio diplomatico dell’Ue, Peter Stano, ha chiesto di ridurre la presenza dei delegati bielorussi fino a che il presidente Alexander Lukashenko non avrà chiarito i motivi del fermo.
Bielorussia: la dittatura di Lukashenko processa (ancora) gli attivisti
Il processo che stava seguendo di persona Schulz era stato aperto contro dieci difensori dei diritti umani incarcerati da oltre 2 anni a seguito delle proteste di piazza dell’agosto 2020. Marfa Rabkova era in carcere dal 17 settembre 2020, dopo essere stata prelevata da casa sua all’alba. Insieme a lei sono stati condannati Akihiro Haeuski-Hanada, Alyaksandr Frantskevich, Alyaksei Galauko, Alyaksandr Kazlyanka, Pavel Shpetny, Mikita Dranets, Andrei Marach e Daniil Chul, sempre di Viasna, con pene da 3 a 15 anni.
Rabkova è stata giudicata colpevole di vari reati, tra cui «aver organizzato, preso parte e addestrato altre persone a partecipare a rivolte di massa», «aver incitato all’odio sociale nei confronti del governo» ed «essere coinvolta in un’organizzazione criminale», azioni commesse come attivista di Viasna che da anni si occupa di denunciare i soprusi della dittatura. Stessi reati che hanno portato a 6 anni di carcere per il difensore Andrei Chapyuk...