Ovunque e in nessun luogo

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Pur avanzando il processo di unificazione dell’Europa, tuttavia si assiste ad un risveglio drammatico dell’antisemitismo. Ma questa situazione è un effetto del caso, è una pura combinazione o sussiste qualche nesso profondo, sfuggente, impercettibile, tra il processo di unificazione europea ed il ripresentarsi di un odio atavico, nonostante tutte le terribili conseguenze del passato?

L’appartenenza ad una comunità è un’educazione alla tradizione fin dalla prima infanzia e nella vita culturale, sociale, collettiva, spesso si manifesta il timore di affrontare un dialogo con chi presenta un’identità diversa. Ammettere che non esistano identità differenti significa negare a priori la validità e l’utilità del dialogo, tramite cui trapela il principio di civiltà, al contrario negato dall’isolamento, dal pregiudizio, dall’omertà. Per dialogare occorre mettere a confronto identità diverse e differenti che hanno motivo di interagire nella relazione e nel confronto reciproco, ponendo in comune qualcosa…e raccontarsi, raccogliere idee, storie di vita, narrazioni, riflessioni, rappresentazioni in comunità. Si possono mettere in comune i propri dubbi, le incertezze, le perplessità, l’indecisione, in quanto siamo esseri umani con problemi che dobbiamo e possiamo affrontare assieme, in modo socializzato. I dubbi e i problemi che sorgono dalle nostre rispettive tradizioni possono essere affrontati e risolti reciprocamente.

L’identità di ogni persona è costituita di storie e memorie di vita, narrazioni e racconti di sé, vicende quotidiane, esperienze personali, relazioni umane. E così l’identità di un popolo si delinea in commistioni di storie sul confine di nazioni e paesi in interrelazioni culturali, religiose, in interscambi e confronti identitari. Il popolo ebraico di “religione mosaica”, perché assimilato agli usi e ai costumi delle popolazioni circostanti, non può permettersi l’assimilazione in senso stretto che significherebbe “dissolvenza”. La compenetrazione con altre realtà, diverse culture, poliedrici costumi, mantiene sempre integra la specifica diversità nell’incontro dialogico con le alterità, facilitando processi osmotici di secoli in erranze di pensieri, in viaggi interetnici, interrelazionali ed intergenerazionali, nella riconferma di un modo di essere, di dialogare, di relazionarsi, attraverso i luoghi non luoghi di confine, più vari, più ricchi, variegati e poliedrici, dalle mille sfaccettature, in polimorfe concezioni e culture di pluriappartenenze.

Per gli Ebrei, l’Europa è un “dove” in cui il concetto di minoranza non precluda l’idea di democrazia, dove convivano minoranze e maggioranze in un progetto comune, privo di egemonie e discriminazioni.

Gli “erranti del pensiero”, mai autoctoni, ma abitatori dell’”ovunque”, stanziati “in nessun luogo”, fanno del cosmopolitismo un’ideale imprescindibile per superare le barriere del pregiudizio stantio e radicato, i muri della volontà di potere e della prevaricazione tra popoli ed etnie, per sradicare dalle menti il culto monolitico della perfezione e della purezza della razza. Eterni nell’esilio di ricerca, promuovendo l’originalità delle culture nel dialogo, nell’intreccio, del meticciamento, nella convivenza, nel confronto, scoprendo la ricchezza della varietà umana.

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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