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Storia
L'arrivo nel XIV secolo d.C. di popolazione originaria di Tonga e Figi e la fusione con la popolazione autoctona, presente a Kiribati probabilmente fin da prima del I secolo d.C., fu la base dello sviluppo proprio della società e della cultura di Kiribati.
Le isole furono scoperte dagli Europei nel 1765, quando il commodoro John Bryon arrivò a Nikunau, seguito dal capitano Thomas Gilbert e dal capitano John Marshall, che nel 1788 scoprirono rispettivamente Tarawa e Aranuka. Sul gruppo principale di isole, denominato isole Gilbert negli anni Venti del XIX secolo, si insediarono nel 1837 i primi coloni europei e la prima missione cristiana vi fu stabilita nel 1857. Divenute un protettorato britannico nel 1892, nel 1916, insieme al gruppo delle isole Ellice, le Isole Gilbert ricevettero lo status di colonia (Gilbert and Ellice Islands Colony). Occupate dai Giapponesi (1942), le Gilbert furono teatro di violente battaglie tra le forze nipponiche e quelle statunitensi.
Nel 1975 le isole Ellice, abitate prevalentemente da popolazione di origine polinesiana, ottennero l'indipendenza: scorporate dalla colonia si costituirono in repubblica indipendente con il nome di Tuvalu. Il 1° novembre 1976 Kiribati ottenne l'autogoverno, e circa tre anni più tardi, il 12 luglio 1979, la piena indipendenza.
La vita politica fu caratterizzata fin dalla nascita del nuovo Stato da una sostanziale stabilità e fu dominata da un gruppo ristretto di uomini, riunitisi nel Partito progressista nazionale. Ieremia Tabai, capo dello Stato e del governo, guidò il Paese dall'indipendenza al 1991. Nel maggio di quell'anno, Tabai dovette lasciare la guida del Paese, in quanto la Costituzione gli impediva una quarta ricandidatura; il suo vice Teatao Teannaki fu eletto allora nuovo capo dello Stato. Nello stesso anno in cui Kiribati divenne indipendente, il 1979, si esaurirono i giacimenti di fosfati nell'isola Ocean; da allora il Paese conobbe una difficile situazione economica, ulteriormente aggravata da una politica incontrollata di concessione di licenze di pesca a Stati Uniti, Corea del Sud e Taiwan, che contribuì all'impoverimento ittico delle acque territoriali. Kiribati vide così progressivamente crescere la propria dipendenza dagli aiuti internazionali. La necessità di un rilancio economico, basato sul potenziamento delle infrastrutture e sullo sviluppo del settore turistico, fu indicato come l'unica possibilità di assicurare uno sviluppo autonomo al Paese da Teburoro Tito, divenuto presidente nel 1994, come candidato di un raggruppamento di opposizione al Partito progressista nazionale. La fine del decennio fu quindi caratterizzata dagli sforzi della nuova amministrazione per rafforzare l'economia di Kiribati, ma anche per consolidare il profilo internazionale del Paese, che entrò a far parte dell'ONU nel 1999. Kiribati partecipò inoltre insieme a Tuvalu, Nauru e le isole Marshall ad un nuovo raggruppamento, sorto nella seconda metà degli anni Novanta con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo regionale anche attraverso un maggior coordinamento dell'azione dei diversi Paesi dell'area.