Storia

Per quanto riguarda la storia più recente, con il dissolvimento dell'URSS l'Armenia, che costituiva una delle repubbliche dell'Unione, acquisiva la sua piena sovranità. Le elezioni del 1990, infatti, vedevano l'affermarsi, nel Soviet Supremo di Erewan, degli indipendentisti del Movimento nazionale armeno, i cui leader Levon Ter-Petrosyan e Vazuen Manukyan venivano eletti, in agosto, rispettivamente presidente e primo ministro. Nel 1991, l'indipendenza era sanzionata definitivamente, in accoglimento della volontà popolare espressa da un referendum, e l'Armenia entrava a far parte della CSI.

Il nuovo Stato, tuttavia, ereditava i problemi non risolti all'interno della potenza sovietica e in particolar modo il conflitto, per quanto non ufficialmente dichiarato, che la vedeva opposta all'Azerbaigian in merito alla sovranità del Nagorno-Karabah, l'enclave armena in territorio azero che Stalin aveva voluto inserire nell'Azerbaigian nonostante vi prevalessero elementi armeni e cristiani. Il problema del Nagorno-Karabah era scoppiato già nel 1988 provocando numerosi e sanguinosi scontri che l'Armata Rossa non era riuscita a controllare.

Con la nuova situazione riprendeva la spinta degli indipendentisti del Nagorno-Karabah, che riuscivano a conquistare buona parte della regione, mentre gli Armeni decidevano di occupare una striscia di territorio azero per creare un corridoio tra il Paese e l'enclave. La questione, comunque, aveva anche ripercussioni politiche interne all'Armenia perché il presidente Levon Ter-Petrosyan rifiutava di riconoscere l'autonomia e la sovranità del Nagorno-Karabah, sostenuta invece dal partito Dashnak, minoritario nel Paese, ma maggioritario nell'enclave. Lo scontro si risolveva con una prova di forza del Movimento nazionalista panarmeno HHSh (il partito del presidente) che metteva fuori legge (dicembre 1994) gli avversari, aprendosi la strada per le modifiche costituzionali (rafforzamento dei poteri presidenziali) e per l'elezione della nuova Assemblea nazionale nella quale lo HHSh conquistava 119 dei 190 seggi (luglio 1995). Il conflitto con gli Azeri, comunque, aveva nuove impennate nel corso dell'anno nonostante le varie tregue concordate e gli sforzi negoziali dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).

Le elezioni presidenziali svoltesi nel settembre 1996 riconfermavano Ter-Petrosyan alla guida del Paese. Intanto, il perdurare della lunga crisi diplomatica con l'Azerbaigian sul Nagorno-Karabah si rifletteva sulla politica interna, provocando una crisi istituzionale: le polemiche insorte all'indomani della firma di un accordo (ottobre 1997) fra i presidenti dei due Paesi, che prevedeva la concessione dell'autonomia alla regione, provocavano le dimissioni di Ter-Petrosyan (3 febbraio 1998), cui succedeva Robert Kotcharian. Le elezioni politiche del maggio 1999 decretavano la schiacciante vittoria del Blocco di Unità (41,2%), guidato dall'ex leader comunista Karen Demirchyan, mentre la carica di primo ministro veniva assunta da Vazgen Sargsyan. Nell'ottobre del 2000 un commando di terroristi (poi arrestati) faceva irruzione nella sede del Parlamento armeno, uccidendo dieci persone, tra cui il primo ministro Sargsyan e il presidente del Parlamento Demirchyan. A V. Sarkisyan subentrava il fratello Aram, che tuttavia, in seguito a un rimpasto di governo (maggio 2000), doveva lasciare l'incarico di primo ministro ad Andranik Markaryan.

Nel 2001 papa Giovanni Paolo II visitava l'Armenia, riallacciando i rapporti con la Chiesa Apostolica Armena, interrotti dopo il Concilio di Calcedonia (451 d.C.). Le elezioni del 2003 riconfermavano il presidente e il governo precedenti. Nel 2005 il governo aboliva il divieto della doppia nazionalità, rendendo così possibile ottenere il passaporto armeno per milioni di armeni della diaspora. Nel marzo 2007 Markaryan moriva e il governo si dimetteva. In maggio si svolgevano le elezioni, vinte dal Partito repubblicano che occupava la maggioranza dei seggi parlamentari. Serž Sargsyan otteneva l'incarico di primo ministro. Nel febbraio 2008 si svolgevano le elezioni presidenziali, vinte dal primo ministro in carica e in aprile Tigran Sargsyan veniva nominato premier.

Nel luglio 2009 i presidenti di Armenia e Azerbaigian si impegnavano per una risoluzione pacifica della questione del Nagorno-Karabakh, incontrandosi a Mosca con la mediazione del presidente russo D. Medvedev. In ottobre veniva firmato un accordo di normalizzazione con la Turchia dopo quasi un secolo di ostilità.