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Storia
Cronoloogia
Per una cronologia storica aggiornata delle Seicelle, vedi la sezione Cronologia dell'Atlante di Nigrizia.
Visitate da Persiani e Arabi a partire dal XII secolo, le Seicelle furono raggiunte dai Portoghesi nel 1502. La Compagnia francese delle Indie Orientali le fece esplorare nel 1742 e 1743 dando loro il nome di Îles de la Bourdonnais, dal nome del governatore di Maurizio, e quindi le occupò nel 1756, su invito di Moreau de Séchelles, ministro delle Finanze di Luigi XV, ribattezzandole con il nome attuale. Intorno al centro di Mahé, fondato nel 1768, si costituì il primo stanziamento francese.
Poco dopo lo scoppio della guerra con la Francia rivoluzionaria, le Seicelle vennero occupate nel 1794 dalla Gran Bretagna, che ne ottenne il possesso definitivo con il Trattato di pace di Parigi (1814), lasciandovi come governatore il francese J.B. Quéau de Quincy. Entrate a far parte della colonia di Maurizio, le Seicelle ebbero nel 1872 bilancio autonomo, l'anno dopo amministrazione separata e nel 1903 furono costituite in colonia a se stante.
Ottenuta l'indipendenza nel giugno 1976, il Paese si diede un governo di coalizione, grazie all'accordo fra i due principali partiti nazionalisti: il Partito Democratico, il cui leader James Mancham ottenne la carica di presidente, e il Partito Unito del Popolo, guidato da France-Albert René, di orientamento socialista. Nel giugno 1977 René attuò un colpo di Stato e, destituito Mancham, assunse la carica di presidente della Repubblica. Sospesa la Costituzione del 1976, René istituì un regime monopartitico di ispirazione marxista e avviò una politica economica volta a favorire lo sviluppo autonomo del Paese, riducendone la dipendenza dalle potenze europee; in politica estera il Paese allacciò stretti rapporti con i Paesi africani progressisti, come la Tanzania, schierandosi contro la militarizzazione dell'Oceano Indiano. Negli anni successivi, il progressivo abbandono delle posizioni più radicali favorì la ripresa di una più stretta collaborazione con la Gran Bretagna, con i Paesi francofoni, con la Comunità Europea.
Indebolito all'interno dal ripetuto verificarsi di tentativi di colpo di Stato e dalla crescita organizzativa delle opposizioni, nel 1991, anche in seguito alle pressioni europee, René fu costretto a reintrodurre il multipartitismo.
Tuttavia, dopo l'adozione di una nuova Costituzione, le elezioni generali del luglio 1993 furono vinte nuovamente da René. L'anziano leader, che vedeva così riconfermata la propria autorità anche nel nuovo assetto istituzionale, adottava in seguito una politica volta a coniugare una maggiore equità fiscale (aumento delle imposte sui generi di lusso e diminuzione di quelle su alcuni beni essenziali) ad un'apertura verso i capitali stranieri: incoraggiamento degli investimenti esteri, avvio della privatizzazione di settori come quello turistico, agricolo e ittico, e creazione di "zone franche", destinate ad incoraggiare attività economiche e finanziarie internazionali. Alle elezioni presidenziali del settembre 2001, René veniva rieletto con il 54% dei consensi contro il 45% ottenuto da W. Ramkalawan del SNP, che contestò il risultato delle elezioni. Nel 2004 René si è dimesso, lasciando l'incarico a James Michael, in precedenza vicepresidente. Nel luglio 2006 si svolgevano le elezioni presidenziali vinte da Michel con il 53.7% dei voti.






