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Storia
Cronologia
Per una cronologia storica aggiornata del Gibuti, vedi la sezione Cronologia dell'Atlante di Nigrizia.
Possedimento francese dal 1862, fu incluso nella Costa francese dei Somali, che divenne nel 1967 Territorio francese degli Afar e degli Issa. Questo, che era dotato di uno statuto contemplante l'autonomia interna, era in pratica gestito dall'etnia afar, con la totale estromissione delle genti issa. La rivoluzione etiopica del 1974 ebbe riflessi diretti anche sul Territorio: la Ligue Populaire Africaine pour l'Indépendance (LPAI, etnia issa) accentuò il peso della sua opposizione. La stessa Francia, che fino all'estate del 1975 aveva mantenuto un atteggiamento di intransigenza di fronte alle istanze indipendentistiche, assunse un orientamento aperto al negoziato, al punto che Ali Aref, esponente dell'etnia afar e, come tale, presidente del Consiglio governativo, diede al suo partito, L'Union et Progrès dans l'Ensemble Français, il nuovo nome di Union Nationale pour l'Indépendance. Aref perdette, comunque, molto del suo seguito e lo stesso appoggio di Parigi, sicché la guida politica passò nelle mani della LPAI, fino ad allora all'opposizione. Nelle consultazioni elettorali del maggio del 1977 venne presentata un'unica lista, denominata Rassemblement Populaire pour l'Indépendance, che si assicurò tutti i seggi in palio. Il 27 giugno Hassan Gouled Aptidon, leader della LPAI, venne eletto presidente della nuova Repubblica, che assunse il nome di Gibuti. La Francia veniva autorizzata a mantenere una base militare nel Paese. Nel 1979 Aptidon annunciò la costituzione di un nuovo partito, il Rassemblement Populaire pour le Progrès, al posto della LPAI. Politicamente moderato, Aptidon venne rieletto nel 1981 e nel 1987: in tale periodo il governo cercò di migliorare le relazioni con i Paesi vicini, a cominciare dall'Etiopia e vennero accolti profughi dall'Ogaden e dalla Somalia. Per quanto riguarda la politica interna Aptidon non riuscì a trovare un accordo che soddisfacesse sia gli issa, maggioritari, sia gli afar, e nel corso del 1989 scoppiarono alcuni disordini.
Lo scontro etnico, alimentato anche dalla pesante crisi economica, riprese con rinnovato vigore nel 1991, quando gli afar, costituito il Front pour la Restauration de l'Unité et de la Démocratie (FRUD), sferrarono cruenti attacchi alle forze governative, giungendo a controllare gran parte del Nord del Paese. Nel 1993 le prime elezioni multipartitiche (previste dalla nuova Costituzione approvata per referendum nel 1992) confermarono a larga maggioranza nella carica di presidente Aptidon, che nello stesso anno scatenò una vasta offensiva contro le truppe del FRUD, provocando un esodo di massa della popolazione afar verso l'Etiopia.
Nel dicembre 1994 una frazione del FRUD firmò con il governo di Gibuti un protocollo di pace che prevedeva il cessate-il-fuoco, il reintegro dei guerriglieri nell'esercito regolare e l'ingresso (poi effettivamente verificatosi nel giugno 1995) di alcuni suoi esponenti nell'esecutivo. In precedenza, la coalizione governativa aveva varato, su richiesta del Fondo Monetario Internazionale, un rigoroso piano di austerità, che provocò le proteste delle principali organizzazioni sindacali. Nel marzo 1996 il FRUD venne trasformato in partito politico legale, mentre membri dell'esecutivo contrari a tale linea politica, ivi compreso il ministro della Difesa, vennero estromessi dal governo. Le elezioni politiche del dicembre 1997, boicottate dall'opposizione, videro la netta affermazione del Rassemblement Populaire pour le Progrès (RPP). Nell'aprile 1999, il capo dello staff, nonchè nipote del presidente uscente, Ismail Omar Guelleh, venne eletto presidente e nel settembre 2002 egli riconobbe tutti i partiti fino a quel momento esclusi dalla scena politica del Paese.
Nel gennaio 2003 si sono svolte così le prime elezioni politiche pluraliste dall'indipendenza del Paese, che hanno visto trionfare la coalizione, l'Union pour la Majorité (UMP), che ha sostenuto il presidente Guelleh, il quale è stato rieletto, dopo il ritiro dell'unico candidato dell'opposizione, nelle elezioni del 2005. Nel 2010 il parlamento ha approvato una modifica della costituzione per permettere la ricandidatura di Guelleh alle elezioni presidenziali del 2011.