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Economia
Territorio pressoché desertico, privo altresì di risorse naturali, Gibuti presenta una economia estremamente stentata, che si basa su un'agricoltura di sussistenza limitata alla costa e a piccole oasi dell'interno (legumi, cereali, datteri, agrumi) e sull'allevamento del bestiame (soprattutto ovini e caprini), praticato da pastori nomadi. L'industria, quasi inesistente, si limita a piccoli stabilimenti per la produzione di bevande, a modesti calzaturifici, ad aziende alimentari a livello artigianale. La posizione strategica del porto di Gibuti, sbocco marittimo della ferrovia per Addis Abeba (di cui circa 90 km sono in territorio gibutiano), ed una delle principali fonti di entrate valutarie per il Paese, continua tutt avia a essere un punto di riferimento fisso per gli interessi in Medio Oriente dei Paesi occidentali. Oltre alla citata ferrovia, Gibuti dispone di circa 3.000 km di strade, solo per metà transitabili tutto l'anno, nonché dell'aeroporto internazionale di Gibuti. Uniche rilevanti merci d'esportazione sono il bestiame, le pelli e il cuoio, mentre Gibuti è costretto a importare, oltre a ogni sorta di prodotti industriali (tessuti, macchinari, veicoli ecc.), forti quantitativi di generi alimentari; il defi cit commerciale è altissimo. Dalla Francia, con cui si svolge almeno il 50% dell'interscambio, giungono tuttavia cospicui aiuti.