
www.unimondo.org/Paesi/Africa/Africa-centrale/Repubblica-Democratica-del-Congo/Spazio-fisico
Spazio fisico
Morfologia. Il Paese corrisponde in larga misura al bacino del fiume Congo (donde il nome di Congo per l'intero territorio, introdotto dagli Europei quando, nel XVI secolo, vennero in contatto con uno dei molti reami locali, quello del Kongo; Congo è invece il termine dato dagli Africani al fiume), uno dei maggiori corsi d'acqua della Terra, per ampiezza di bacino il secondo su scala mondiale e il primo dell'Africa. Più specificamente il territorio è centrato sulla vasta depressione tettonica, forse la più marcata della piatta, uniforme struttura dell'Africa, che si distende tra i rilievi marginali atlantici a ovest (sull'Oceano in effetti la Repubblica Democratica del Congo ha uno sbocco assai esiguo oltre che morfologicamente piuttosto chiuso), i tavolati dell'Africa alta delimitanti il bacino del Nilo a est, la dorsale centrafricana demarcante il bacino del Lago Ciad a nord e gli altopiani dell'Angola delimitanti il bacino dello Zambesi a sud. La subsidenza si è formata in seguito al lento, progressivo abbassamento di una zona crustale che è stata via via coperta da sedimenti continentali e marittimi. Dal Paleozoico sino agli inizi dell'era cenozoica, infatti, il mare occupò in varie riprese la depressione e vi ha lasciato diverse coltri sedimentarie sovrappostesi ai terreni archeozoici dello zoccolo continentale. Durante il Cenozoico la depressione venne definendosi nelle sue forme attuali attraverso episodi tettonici che hanno determinato un nuovo abbassamento della zona congolese (il fondo della conca è oggi situato a circa 400 m sopra il livello del mare) e l'assestamento della cintura montagnosa che la delimita tutt'intorno. La conformazione dell'insieme, con i rilievi che digradano con terrazze verso la conca centrale, porta a paragonare la depressione a un grande anfiteatro. Le dorsali periferiche e la cintura di altopiani che orlano la depressione sono costituite da rocce cristalline e scistose dell'antico imbasamento rimaste estranee alle sedimentazioni avvenute nella parte interna del bacino; tali formazioni archeozoiche non sono state tuttavia esenti da moti tettonici verticali, legati alle perturbazioni connesse con la nascita stessa della subsidenza: sono emersi così blocchi compatti di graniti e gneiss, che in taluni casi assumono l'aspetto di vere e proprie montagne. Un possente Horst è il Ruwenzori (5.119 m), massima cima della Repubblica democratica del Congo e seconda dell'Africa, incluso nella grandiosa serie di rilievi che orla la fossa (Rift Valley ) estafricana e che comprende, in territorio congolese, imponenti edifici vulcanici come il Karisimbi (4.507 m). L'altra principale area montuosa della Repubblica Democratica del Congo corrisponde alla sezione sud-orientale, dove si stendono gli altopiani dello Shaba, a struttura prevalentemente tabulare; a essi si sovrappongono le masse paleozoiche che formano la catena dei Mitumba (1.718 m), sviluppata dal Lago Tanganica verso sud-ovest per oltre 600 km. L'orlatura occidentale, atlantica, è costituita essa pure da tavolati archeozoici; si abbassa sensibilmente nel corridoio in cui il Congo si è incanalato, a iniziare dal Cenozoico, per raggiungere la costa; scendendo verso l'esigua pianura litoranea il fiume ha marcatamente inciso tali rilievi, dando origine a una serie di rapide e cascate intitolate a Livingstone . Manca infine di morfologia unitaria l'arco settentrionale del Paese; rotto da grandi solchi vallivi, mostra una successione di ondulazioni collinari tra aree depresse percorse dai fiumi e digradanti con ampi gradini verso la depressione dell'Alto Congo.
Clima. La Repubblica democratica del Congo è per gran parte compreso entro l'isoieta dei 1.200 mm: i massimi di piovosità si registrano nel centro della depressione con valori superiori ai 2.000 mm annui. Le elevate precipitazioni sono la manifestazione di un tipico clima equatoriale: la regione è infatti attraversata dall'Equatore e quindi rientra nella fascia delle convergenze intertropicali. Piove quasi tutto l'anno, con massimi che si alternano a nord e a sud dell'Equatore in corrispondenza delle zenitazioni solari, con lievi attenuazioni (stagione secca) nei periodi interposti: da dicembre a febbraio e da maggio a settembre rispettivamente a nord e a sud della linea equatoriale. La stagione secca si prolunga ulteriormente nelle zone più lontane dall'Equatore, come nello Shaba, dove si verificano anche le precipitazioni più basse. Le temperature non registrano forti variazioni né annuali né giornaliere, tranne che sulle alte terre (Shaba, regione dei laghi), e si mantengono entro valori medi non eccessivamente elevati: a Kinshasa variano tra i 26 °C e i 22 °C. Sensibile è sempre il grado di umidità relativa, in media tra il 75% e l'80% nelle regioni interne della depressione.
Flora. In rapporto alle condizioni climatiche, il bacino del Congo costituisce il maggior dominio della foresta equatoriale in Africa: essa comprende sia la foresta primaria con alberi ad alto fusto (ma ormai molto diradate sono talune essenze di pregio, come l'ebano e il mogano), sia la foresta secondaria, più eterogenea, su suoli inondati o su terreni asciutti. Verso i margini della depressione la foresta trapassa in savane arborate o in foreste rade che copr no gli altopiani dello Shaba, del Kasai e quelli centrafricani, venati dalle strisce sempreverdi della foresta a galleria lungo i fiumi: in queste aree marginali si trovano sui suoli poveri ampie savane erbose con vegetazione xerofila e graminacee, intercalata da piante arboree come l'acacia. Un ammanto forestale, spesso esuberante anche se relativamente povero di specie, copre i rilievi più orientale intorno ai laghi della fossa estafricana.
Idrografia. La ricchissima rete idrografica è, si può dire, la struttura portante del territorio della Repubblica democratica del Congo: essa costituisce tra l'altro un elemento di fondamentale importanza nel sistema di comunicazioni del Paese, che ancor oggi si svolgono in larga misura per via fluviale. L'idrografia si incentra naturalmente sul Congo , il cui poderoso bacino (3.690.000 km 2 ), essenzialmente disteso nella fascia equatoriale, è secondo a quello del Rio delle Amazzoni. Eccezionale è anche la sua costanza di portata (presso la foce va dai 30.000 m3/s dei periodi di magra ai 75.000 m3/s di quelli di piena) in quanto il tributo di acqua degli affluenti di sinistra e di destra è complementare nell'arco annuale dato che a sud e a nord dell'Equatore le stagioni più piovose sono alternate. Nato col nome di Lualaba dalla catena dei Mitumba, è alimentato da molteplici affluenti tra cui il Luvua, che gli apporta le acque del lago Mweru , e il Lukuga quelle del Lago Tanganica . Descritto un ampio arco a cavallo dell'Equatore e arricchito dall'apporto di altri imponenti tributari tra cui da sinistra il Kasai, che raccoglie le acque delle alteterre angolane, e da destra l'Oubangui (Ubangi), che drena gli altopiani centrafricani, il Congo è ormai un fiume ampio, maestoso, navigabile per oltre 1.600 km. Prima di uscire dalla depressione, dove in vaste aree anfibie e lacustri (per esempio il Lago Maï-Ndombe, ex Leopoldo II) scarica parte delle acque, forma una sorta di bacino lacustre, il Pool Malebo (ex Stanley Pool); quindi, scavato un angusto passaggio nei rilievi costieri, scende all'Atlantico con le già ricordate Cascate Livingstone . Il territorio congolese manca di laghi propri di rilievo, eccetto il Maï-Ndombe; vi rientrano però le sezioni occidentali dei laghi Mweru, Tanganica, Kivu , Edoardo e Alberto .






