Giornata internazionale della fasce bianche

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FASCE BIANCHE

Ossana - Parco della Pace 31 maggio 2025 ore 17:00

Ce lo ricordano i quasi 60mila civili morti nella Striscia di Gaza. Ce lo ricordano le vittime delle bombe e dei droni russi in Ucraina. Ce ne parlano i cadaveri di innocenti nella repubblica Democratica del Congo, il Myanmar, in Sudan, in ognuno dei 31 palcoscenici di morte delle guerre nel Mondo. Anche in memoria di tutti costoro, il 31 maggio, come facciamo da anni ogni anno, saremo con le nostre fasce bianche al braccio, a ricordare le vittime di oggi commemorando i morti innocenti di una guerra apparentemente finita, ma mai diventata pace. Ci saremo per ricordare i troppi morti ancora dimenticati della folle guerra nella Bosnia Herzegovina. Ci saremo per ricordare, a noi, agli altri, a tutti, che dove non c’è pace non ci sono diritti, giustizia, equità economica, democrazia.

L’iniziativa è come sempre firmata dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, dall’Associazione Trentino con i Balcani, dall’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, dall’Associazione Progetto Prijedor e da Unimondo, l’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, ma quest’anno vede anche il sostegno fattivo all’interno dell’iniziativa “alla luce del sole” dei Comuni di

Ossana e Pellizzano, la straordinaria e creativa presenza di Nuovaera film academy, assieme alla biblioteca comunale di Ossana, dell’associazione “là fuori” e Vivi Pellizzano. Non saremo soli a manifestare. Con noi ci saranno migliaia di europei, che come ogni anno, in almeno un centinaio di città europee saranno in piazza per non dimenticare. E in piazza, in migliaia, saranno a Prijedor, città della repubblica Srpska – la parte serba della Bosnia Herzegovina –, dove tutto è iniziato.

Il 31 maggio del 2012, infatti, un ragazzo giovane, Emir Hodžić, si legò al braccio una fascia bianca e si mise solo, in piedi, nella piazza del municipio. Non disse nulla. Rimase zitto. Voleva protestare contro l’assordante silenzio delle autorità cittadine, che volevano dimenticare e far dimenticare quello che era accaduto vent’anni prima, il 31 maggio 1992. Quel giorno, quel 31 maggio 1992, a Prijedor, era arrivato l’odio. Le autorità serbe obbligarono tutti i cittadini non-serbi a mettere uno straccio o un lenzuolo bianco alle finestre di casa. Per essere riconoscibili anche fuori, in strada, furono obbligati a mettere una fascia bianca al braccio. Così, iniziò la tragedia. In pochi mesi 31.000 civili, tutti rigorosamente non serbo – ortodossi, vennero rinchiusi nei lager. Furono 53.000 le persone vittime di persecuzione e deportazione. In 3.173 vennero assassinati. Di questi, 102 erano bambini.

Le fasce bianche, come ogni anno, ci aiuteranno a ricordare. Ci aiuteranno a capire che ogni cosa che accade, ogni ingiustizia subita, ogni crimine, va ricordato, raccontato. Non dobbiamo dimenticare, se vogliamo impedire che accada ancora. Dobbiamo ricordare, sempre. Perché tutto questo “Ci Riguarda”.

Raffaele Crocco Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo

Maurizio Camin Trentino con i Balcani