Territori rurali

Gran parte della Danimarca è costituita da fertili bassopiani agricoli, da ondulate colline, da boschi di faggi e da brughiere ricoperte di eriche.

Himmelbjerget (la montagna del cielo), con i suoi 147 metri, è il rilievo più alto della Danimarca, celebre per la vista mozzafiato che fu di ispirazione al poeta danese Steen Steensen Blicher

Nel corso dei secoli l'ambiente danese è stato profondamente modificato dallo sfruttamento intenso per il pascolo e dalle deviazioni dei corsi d'acqua ( la percentuale di fiumi in stato naturale è tra lo 0-20%) per rendere i terreni arabili e coltivabili. Circa il 20% delle fattorie si trova sul livello del mare, in gran parte su terreni molto bagnati e instabili, resi arabili con il drenaggio dell'acqua tramite l'uso di pompe.

Ecco come appare oggi il sito di Nydam Mose, un'antca palude, celebre per i numerosi ritrovamenti archeologici, e oggi quasi completamente bonificata

Una parte del territorio danese, soprattutto nello Jylland occidentale, presenta paludi e dune che, fin dall'antichità, erano considerate in molti casi sacre. Vi venivano gettate offerte di varia natura, tra le quali anche esseri umani, immolati come vittime al dio della guerra, in caso di vittoria. Molte di queste paludi hanno restituito cadaveri umani perfettamente conservati. Il gettare uomini nelle torbiere era un fenomeno molto diffuso in altre regioni dell'europa del nord.

Immagine di una torbiera

 

Gli ambienti palustri sono purtroppo quasi scomparsi perché con l'impiego delle idrovore sono stati trasformati in terreni agricoli. Stessa cosa dicasi per il disboscamento, boschi che hanno lasciato il posto a pascoli e che si tenta di ricostituire.

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