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Ambienti naturali
Il nome Paesi Bassi (benché comunemente sostituito da quello di Olanda, che corrisponde però alla regione più importante ed estesa del Paese) fornisce la prima indicazione, d'ordine fisico, della peculiarità delle terre di questo Paese: sono infatti le più depresse del continente
Una catena di dune e dighe lungo le coste e le rive dei fiumi principali impediscono che queste zone vengano inondate, mentre numerose stazioni di pompaggio provvedono a rimuovere l'acqua piovana in eccesso.Con il flusso delle acque controllato da chiuse, il terreno può essere desalinizzato e adibito a coltivazioni.
Infatti buona parte del territorio è costituito da polder, ovvero da terreni strappati al mare o a lagune e paludi costiere.
La sabbia occupa il 43% del suolo. Le colline dell’Utrechtse Heuvelrug o della Veluwe, composte da ciottoli o trovanti (massi erratici, lontani dai luoghi di provenienza), sono le morene dei ghiacciai scandinavi che coprivano il nord del territorio in passato
Sulle coste la sabbia ha creato dei cordoni litoranei. Le isole Frisone occidentali (De Waddeneilanden) costituiscono uno dei più importanti. Le dune costiere hanno un ruolo fondamentale: proteggono le pianure dalle grandi maree
Nei Paesi Bassi esistono due tipi di torbiere: Hoogveen (torbiere alte) e Laagveen (torbiere basse). Nelle lagune, le torbiere si sono formate su un fondo di argilla marina. Questa torba, utilizzata come combustibile, è stata completamente sfruttata e si sono così formati dei laghi in seguito prosciugati. Nel “paese alto” la torba si è sviluppata nelle zone paludose. Anche qui i giacimenti sono stati sfruttati e in seguito il terreno è stato destinato all’agricoltura creando le cosiddette “colonie di torbiera” (veenkoloniën)






