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Fiabe
Gli scrittori di fiabe classici francesi sono, senza dubbio, tra i più più noti della tradizione europea:
Charles Perrault (1628 - 1730) fu l'autore de "I racconti di mamma Oca", la celebre raccolta di otto racconti di origine popolare in prosa, terminanti ciascuna con una morale in versi, pubblicata nel 1697, in cui compaiono alcune tra le favole più amate dai bambini: Pollicino (Puccettino), la bella addormentata nel bosco, Cappuccetto Rosso, Barbablu, Il gatto con gli stivali, Cenerentola, Enrichetto dal ciuffo, le fate; in una pubblicazione successiva alla morte dell'autore, vi fu l'aggiunta di altre tre storie: Griselda, I desideri inutili, e pelle d'asino
Jean de la Fontaine fu autore di celebri favole, popolate da animali parlanti e specchio della società francese del XVII secolo.
Celebre scrittrice e autrice di libri e trattati pedagogici sulla formazione dei bambini, Jeanne Marie Leprince de Beaumont pubblicò 40 volumi tra 1750 e 1780, tra i quali, "La bella e la Bestia"
Dopo i successi di Perrault, Marie Catherine D'Aulnoy pubblicò 4 volumi di fiabe, annoverati tra i più autentici capolavori della letteratura di fate
Un viaggio in Europa attraverso racconti ispirati ai suoi luoghi e ai suoi personaggi: visita la Francia attraverso le leggende della Bretagna
Curiosità: La scarpetta di Cenerentola, secondo alcuni studiosi, sarebbe di pelliccia di scoiattolo. Il mito della scarpina di cristallo sarebbe in realtà nato da un errore fonetico: la parola vair che in francese significa appunto pelliccia di scoiattolo scambiata con la parola verre (cristallo). Per Barbablù, Perrault si ispirò alle vicende che giravano intorno ai vari matrimoni di Enrico VIII e le sue sei mogli. Nel carattere di Barbablù si può notare il carattere crudele del sovrano inglese. Altri ancora sostengono che Perrault si ispirò alla figura di Gilles de Montmorency-Laval, barone di Rais, detto appunto Barbablù; un nobile francese che combattè a fianco di Giovanna d'Arco.






