Cambiamento climatico

La Francia, famosa per la grande varietà e qualità dei suoi vini e vigneti, rischia di perdere parte di questa tradizionale risorsa a causa dell'aumento della temperatura media che interessa un po tutta l'Europa, L'allarme, lanciato dai produttori direttamente interessati, e stato raccolto da Greenpeace e dalle autorità Francesi, e la situazione è in fase di analisi, al fine di stabilire una strategia per limitare il problema.

 

La lotta al cambiamento climatico in Francia percorre le tappe condivise dalla maggior parte delle altre nazioni Europee, gli obiettivi da raggiungere sono una diminuzione delle emissioni di gas serra e portare l’utilizzo di energie rinnovabili almeno al 23 % del consumo energetico complessivo entro il 2020.

Un fronte importante di diminuzione dei consumi di energia è quello delle abitazioni e delle altre strutture urbane: tutti i nuovi edifici per i quali è richiesto un permesso di costruzione a partire dalla fine del 2012 presentino un piano di consumo di energia primaria inferiore, di media, ad una soglia di 50 Kilowattora per metro quadrato all’anno. L' obiettivo è quello di rinnovare l’edilizia pubblica, per ridurne i consumi di energia di almeno il 40 % e l’emissione di gas ad effetto serra di almeno il 50 % entro 8 anni.

Le centrali nucleari in Francia soddisfano quasi completamente il fabbisogno nazionale di energia elettrica, anzi alcune quote vengono vendute all'estero, Questo ha permesso di diminuire la pressione sui combustibili fossili che producono ingenti quantità di gas a effetto serra, a differenza delle centrali nucleari, considerate a bassa produzione di gas serra e anche per questo sono state preferite ad altre tipologie produttive. Tuttavia secondo analisi a medio e lungo termine in futuro la situazione potrebbe cambiare, rendendo queste ultime meno convenienti sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. Ciò si evidenzia analizzando l'intero ciclo di produzione e di vite delle centrali più comunemente diffuse; l'unica fase in cui si rivelano a bassa produzione di gas serra è la fase di produzione, mentre nella costruzione ma soprattutto nello smaltimento delle scorie e lo smantellamento delle centrali stesse, vengono prodotte quantità di gas serra tali da vanificare quasi il vantaggio dell'uso. Inoltre si prevede che attorno al 2030 saranno esaurite le miniere ad alta concentrazione in giacimenti sabbiosi e quindi facili da trattare (soft ore) e si dovrà ricorrere all’estrazione di uranio da graniti (hard ore) e ad una concentrazione di uranio decine di volte inferiore. Ciò implicherà costi molto più elevati e più alti consumi di combustibili per la sua estrazione. Si prevede che i crescenti consumi delle attività di estrazione porteranno rapidamente le emissioni di CO2 del nucleare a superare quelle relative alle centrali a gas, smentendo anche il presunto ruolo dell’energia nucleare in uno scenario di riduzione delle emissioni

 

Documenti Agenzie ONU

UNFCCC (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) - La posizione della Francia : stato delle ratificazioni, comunicazioni, rapporti nazionali.

FAO (Fondo delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura) - Dati ed informazioni sui cambiamenti climatici.

Documenti di altre Organizzazioni

EarthTrends (portale di informazione ambientale del World Resources Institut) - Dati sul clima e le emissioni di CO2 in Francia-

WWF (World Wildlife Fund - organizzazione internazionale per la protezione della natura) - Studio sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla viticoltura in Francia.

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