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Musiche
Lost songs of Anatolia
Film-documentario musicale di Nezih Unen (2008). Viaggio musicale dentro la vita, la geografia e il lavoro dell'Anatolia, tra musica e cultura di ieri e di oggi
La civiltà musicale turca s'inserisce nel quadro sostanzialmente unitario della musica del vicino Oriente islamico (strumenti della musica araba). Anch'essa si basa su una scala articolata in modo profondamente diverso da quella europea e tale da consentire minime sottigliezze e sfumature melodiche. Con le conquiste degli ottomani, la musica turca, i ritmi, gli strumenti musicali, divennero conosciuti in Europa. Lo scambio di cultura portò in Turchia il violino, il clarinetto e l'armonica a bocca
Le canzoni delle popolazioni nomadi, furono accompagnate da strumenti musicali maneggevoli e leggeri da trasportare. La zurna, simile ad un piffero e il davul, simile ad un tamburo sono gli strumenti più usati. Il saz, una specie di chitarra e il kemence, una specie di violino sono gli strumenti a corda; i kasik, dei cucchiai di legno, vengono suonati come le castagnette
La musica rappresenta anche una forma di potere. Mehter (in turco ottomano) era la banda militare del sultano. Mehter è la più antica banda militare del mondo, nata a Bursa nel 1326, per secoli ha accompagnato in guerra l'esercito ottomano. Sciolta nel 1826 dal sultano Mahmud II, la banda è rinata nel 1963 come istituzione di interesse storico collegata al Museo di storia militare di Istanbul. Oggi, assieme alla Compagnia storica Janissary, si esibisce ogni settimana al Museo o in occasione di cerimonie ufficiali e festival musicali
Sertab Erener (vincitrice dell'Eurofestival 2003 con la canzone dal titolo Everyway That I Can) e Kenan Doğulu (guarda i video) sono tra i cantanti contemporanei turchi più consociuti a livello internazionale
Non esistono danze di coppia. Si differenziano danze maschili e danze tipiche femminili. Vi sono però certe danze che vengono danzate insieme. Un fazzoletto colorato forma il collegamento fra i due sessi (guarda il video)
Una danza popolare turca molto diffusa. Nasce negli anni '30 del Novecento nel porto di Trebisonda (Trabzon) sul Mar Nero (Nord della Turchia). Letteralmente "kolbastı" significa "presi con le mani nel sacco dalla polizia". Secondo la leggenda, il nome deriva dalle perquisizioni notturne della polizia urbana per fare retate di ubriachi i quali inventarono una canzone con le seguenti parole: "Arrivano, ci prendono, ci picchiano" (in turco "Geldiler, bastilar, vurdular"). Attualmente, questa danza viene ballata durante i matrimoni o dai ragazzi che vogliono mettersi in mostra per attrarre le ragazze (guarda il video)
Una danza (e musica) popolare peculiare dell'Anatolia occidentale è lo zeybek. Il nome deriva dai guerrieri Zeybeks (che abitavano la regione Aegean dell'impero ottomano tra la fine del XVII e l'inizio del XX secolo, generalmente di origini turkmene e Yörük) e si pensa che la danza rappresenti la simulazione dei movimenti degli avvoltoi. Prima della nascita della Rebubblica turca, l'Anatolia occidentale vantava un'elevata concentrazione di Zeibeks in particolare nelle località di Isparta, Burdur, Afyon, Kütahya, Uşak, Denizli, Aydın, İzmir, Manisa, Mugla, Antalya e nella zona di Balıkesir. Questi guerrieri agivano per assicurare protezione agli abitanti dei villaggi contro banditi, esattori delle tasse e signori della terra. Uno dei leader del gruppo era chiamato Efe e i suoi soldati erano noti come Zeibeks o Kızan (termine utilizzato soprattutto per le nuove reclute). Al loro interno, le decisioni erano prese in modo democratico anche se, alla fine dei giochi, Efe decideva in qualità di autorità incondizionata. La danza zeybek viene effettuata individualemente o in gruppo
Una danza a Elazig (nel sud-est della Turchia), mostra l'unione degli sposi. I danzatori portano un lume di candela nel palmo della mano. Quel lume stà a dimostrare la credenza nell`antica religione del Dio del Fuoco. Impersona il focolare ed il domicilio cioè l'essere residenti in un luogo. Nell'Anatolia centrale vi sono danze che hanno un'origine mistica in cui danzando vengono eseguiti dei movimenti di preghiera. Questi lasciano trapelare l'influsso della allora nuova religione, l'Islam.






