Diritti umani

In Siria, la famiglia al-Assad ha governato con il pugno di ferro per quarant'anni reprimendo e punendo ogni dissenso. Nel marzo 2011, dopo che le autorità avevano represso una manifestazione per lo più pacifica, le proteste hanno iniziato a diffondersi nel paese sfociando nel periodo successivo in un conflitto armato interno (per approfondimenti vedi la pagina di Amnesty International dedicata alla Siria).

In particolare, nel corso di questi anni, la scelta politica del regime siriano nei confronti delle minoranze, in particolare di quella curda, che rappresenta poco meno del 10% del totale della popolazione, è stata di  soffocare sul nascere ogni richiesta di autonomia e di maggiore riconoscimento e peso politico.

La bandiera curda prende il posto della bandiera nera dell'ISIS: Kobane è libera.

Gli abitanti del Rojava (per approfondimenti vedi democrazia/dittature in Siria), in seguito allo scoppio della guerra in Siria, si sono "staccati" dal resto del territorio e hanno stipulato un accordo, la Carta del contratto sociale per l’autogestione democratica nelle Regioni Autonome di Afrin, Cizre e Kobane, con il quale hanno dichiarato la loro volontà  di governarsi in maniera autonoma creando una regione in cui vigessero i valori democratici (per approfondimenti vedi anche diritti delle donne in Siria).

Immagine tratta da Kobane calling (2015), fumetto di Zerocalcare che racconta il vissuto del viaggio a Kobane del suo autore.

Nel 2014, i miliziani dello Stato Islamico (ISIS) hanno invaso la regione, e i combattimenti con la resistenza curda si sono concentrati nella città di Kobane, sul confine con la Turchia, liberata a fine gennaio 2015.

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