Democrazia, dittature

Immagine di Bashar al-Assad lungo l'autostrada Damasco-Aleppo (Fonte: http://commons.wikimedia.org/)

In Siria, dal 15 marzo 2011, è in corso un conflitto tra le forze governative e quelle dell'opposizione, riunite nella Coalizione nazionale siriana. Questo conflitto è da considerarsi l'esito del più vasto movimento della Primavera Araba. Dalle iniziali contestazioni pubbliche, si è giunti ad un bilancio di oltre 80.000 morti (secondo le Nazioni Unite).

La Coalizione nazionale siriana spinge il presidente Bashar al-Assad (succeduto al padre nel 2000 ed appartenente al partito Baʿth) ad attuare una serie di riforme per rendere più democratico il Paese, mentre secondo il Governo l'intenzione della Coalizione è di creare uno stato islamico radicale (vista la presenza dei Fratelli Musulmani e di altri gruppi legati all'Arabia Saudita e ad al-Qa'ida). Per approfondire l'argomento, leggi alcuni articoli di Limes, la rivista italiana di geopolitica.

Rojava 

Bambine curde mostrano il segno della vittoria.

Il Rojava, termine che in lingua locale significa tramonto, è la regione a nord della Siria abitata prevalentemente da popolazione di etnia curda e conosciuta come Kurdistan siriano. In seguito allo scoppio della guerra interna al paese, i soldati della YPG (Yêkîneyen Parastina Gel, Unità di protezione del popolo) sono sorti per difendere il territorio dal caos e dalla violenza del conflitto. Nell'area da loro difesa è stato istituito un governo autonomo in cui i principi democratici sono molto sentiti e rispettati. Nel Rojava convivono in maniera pacifica e nel rispetto reciproco persone di religioni ed etnie diverse. In quest'area le donne curde hanno fatto molti progressi per quanto concerne la parità di diritti ed opportunità tra i  sessi, infatti, già negli anni '80 era stato Costituito il Union of Patriotic Women of Kurdistan (Unione delle donne patriote del Kurdistan) il quale si è molto battuto al fine di perorare la causa delle donne nel Rojava, ottenendo risultati non indifferenti (per approfondimenti vedi diritti delle donne in Siria).

Sempre maggiori sono l'interesse e la preoccupazione di alcuni paesi del mondo per il conflitto siriano che sta diventando un groviglio di attori differenti in cui la parte civile sta pagando a caro prezzo le incertezze strategiche di chi prende o dovrebbe prendere le decisioni. In particolare, secondo alcune opinioni, Stati Uniti, Turchia ed Israele lavorerebbero affianco agli oppositori del regime per destabilizzare il paese (leggi l'articolo qui).

Raqqa, "capitale" siriana del califfato islamico. Guarda il video girato da una telecamera nascosta sotto il niqab di una donna che ha ripreso alcuni luoghi della città. Il videp è stato poi inviato ad una rete televisiva francese che l'ha condiviso con i media di tutto il mondo.

All'interno del conflitto, una fazione è riuscita ad imporre il proprio dominio, ovvero lo Stato Islamico (ISIS) guidato da Abu Bakr al-Baghdadi (per approfondimenti vedi nuovi conflitti in Siria). Questo gruppo di guerriglieri, nato in Iraq, ha conquistato un vasto territorio a cavallo dei due stati e ha instaurato un regime islamista radicale (per approfondimenti vedi democrazia/dittatura e nuovi conflitti in Iraq).

Come in Iraq, anche in Siria lo Stato Islamico governa la popolazione col pugno di ferro.

Documenti Agenzie ONU

Missione delle Nazioni Unite in Siria - La presenza dell'ONU in Siria è stata stabilita a partire dal 21 aprile 2012. Per un iniziale periodo di 90 giorni, l'ONU avrebbe dovuto monitorare la cessasione della violenza in tutte le sue forme, praticata dal governo o dagli oppositori: la missione di supervisione ha terminato il suo mandato il 19 agosto 2012.

Nazioni Unite - Missione permanente della Siria all'ONU

Documenti di altre Organizzazioni

E-il mensile (giornale on line di Emergency) - Pagina con gli articoli dedicata al conflitto in Siria.

Peacelink - Articoli sul conflitto siriano e sulle possibili strade da percorrere per la ricostruzione della pace.

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