www.unimondo.org/Paesi/Asia/Asia-occidentale/Iraq/Diritti
Diritti
Tra i candidati alle ultime elezioni del marzo 2010 un quarto sono donne. Il voto è un diritto per il quale le donne irachene si sono sempre battute. Sotto il regime di Saddam Hussein le donne hanno vissuto, paradossalmente, in una situazione tra le migliori nelle aree mediorientali di matrice musulmana. Ricevevano una buona educazione e il 40% della popolazione femminile lavorava nella pubblica amministrazione, ma nel dopo Saddam permane si potrebbe assistere ad un’involuzione della figura della donna per la pressione esercitata da gruppi oltranzisti
Alle elezioni del 7 marzo 2010, l'affluenza alle urne è stata del 62,5% degli aventi diritto. La maggioranza dei voti è andata all'unica lista che del laicismo e del pluralismo etnico ha fatto il centro della sua campagna elettorale
Dal 2003, l'Iraq è al centro dell'attenzione internazionale. In questo clima di violenza e privazioni solo 1 bambino su 3 ha accesso all'acqua potabile, e un milione di bambini non possono frequentare la scuola; inoltre, 2 milioni di cittadini iracheni sono rifugiati in Siria e Giordania, e ben 2,2 milioni sono gli sfollati interni
Secondo il Rapporto 2009 di Amnesty International, l'anno 2009 ha visto una significativa riduzione della violenza, anche se migliaia di civili, bambini compresi, sono rimasti uccisi o feriti, per lo più in attentati suicidi e altri attacchi dinamitardi compiuti da gruppi armati opposti al governo e alla Forza multinazionale guidata dagli Stati Uniti