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Guerre dimenticate
Negli anni '80 tra l'Iraq e l'Iran si è combattuta un sanguinosa guerra. Il conflitto è cominciato nel settembre del 1980 con l'invasione del territorio dell'Iran da parte delle truppe irachene. Gli scontri armati si sono protratti per circa otto anni, provocando in tutto mezzo milione di vittime. La guerra si è conclusa ufficialmente nell'agosto 1988.
Iran-Iraq come la Grande Guerra
La guerra tra Iraq e Iran è paragonata dagli storici alla Prima Guerra Mondiale per la brutalità delle tecniche impiegate, il cui uso è bandito dal diritto umanitario di Ginevra e per gli esiti sanguinosi. Trincee difese con filo spinato, mitragliatrici, assalti all’arma bianca (baionette) e impiego indiscriminato di armi chimiche, come i terribili gas nervino e mostarda che vengono usati dall’esercito iracheno sia contro le truppe iraniane che contro i civili e la minoranza interna dei curdi iracheni, dipingono il quadro atroce di quella guerra.
Il 22 settembre 1980, l’Iraq di Saddam Hussein invade via terra e cielo l’Iran reclamando il controllo di alcuni territori di confine ricchi di petrolio della provincia iraniana sud-occidentale di Khouzestan. Saddam Hussein riteneva che l neo-insediato Regime degli Ayatollah (per approfondimenti vedi democrazie/dittature) troppo militarmente debole per rispondere al fuoco, inoltre desiderava rimpiazzare l’Iran come Stato dominante il Golfo Persico e contenere la possibilità che la rivoluzione islamica iraniana potesse incoraggiare l’insorgere della minoranza sciita irachena lungamente repressa in favore della maggioranza sunnita. Nonostante gli iracheni fossero più attrezzati militarmente, l'Iran riuscì inaspettatamente ad organizzare una strenua resistenza.
Le potenze mondiali si schierano a sostegno di uno o dell’altro Paese in guerra e tra gli altri gli Stati Uniti prendono le parti dell’Iraq di Saddam Hussein, supportandolo attraverso dei prestiti e la fornitura di armi e di immagini satellitari degli obiettivi iraniani.
Il conflitto danneggia sia in termini di vite umane che economicamente i contendenti che contano mezzo milione di morti tra i soldati e un numero equivalente di civili, oltre a un numero imprecisato di invalidi di guerra.
Documenti Agenzie ONU
Il ruolo del Consiglio di Sicurezza nella fine delle ostilità
Nonostante i ripetuti richiami a un cessate il fuoco da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la risoluzione 598 del 20 luglio 1987, accettata da ambo le parti, la quale impone la fine della guerra ristabilendo i confini fissati dagli accordi di Algeri del 1975, le ostilità si protraggono fino al 20 agosto 1988. Il Consiglio di Sicurezza non condanna il ruolo di aggressore dell’Iraq ai danni dell’Iran e nonostante con la risoluzione 612 del 9 maggio 1988 riconosca l'utilizzo di armi chimiche nel conflitto (in violazione delle norme del Protocollo di Ginevra), non specifica che ad usarle sia stato l’esercito di Saddam Hussein ai danni dei civili iraniani e della minoranza interna dei curdi iracheni accusati di volersi scindere da Baghdad.
Risoluzione 598 del 20/7/1987 - Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che invoca il rispetto del cessate il fuoco tra Iran e Iraq
Risoluzione 612 del 9/5/1988 - Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che condanna l'uso di armi chimiche nella guerra tra Iraq ed Iran, in quanto viola le norme contenute nel Protocollo di Ginevra
Documenti di altre organizzazioni
Department of Peace and Conflict Research Uppsala University - database dei conflitti attuali e passati per macroregione. Vengono rilevati sia i conflitti interstatali che i conflitti armati minori e le "one sided violence" cioè le violenze scatenate da gruppi etnici o clan nei confronti di minoranze quasi sempre impossibilitate a difendersi. Vedi la Scheda Paese dell'Iran.






