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Democrazia, dittature
Dopo Khomeini
Dopo la rivoluzione iraniana del 1979 che ha destituito il dittatore filoccidentale Reza Pahlavi, a Teheran si è costituita la Repubblica Islamica dell’Iran, un regime teocratico che pone le alte cariche religiose degli ayatollah a presiedere a vita la Repubblica.
1979. E' un anno significativo per l'Iran che passa dalla monarchia alla repubblica islamica la cui costituzione sarà fondata sulla legge coranica.
Verso la fine del 1978, lo scià Reza Pahlavi cerca di instaurare un dialogo con l’opposizione per calmare l’ondata di proteste, libera dei prigionieri politici e nomina Primo Ministro il leader del Fronte nazionale, ma è ormai troppo tardi. Dalla Francia dove sta vivendo il suo esilio, l'Ayatollah Khomeini, leader indiscusso della rivoluzione, esige solo la sua deposizione di Pahlavi; chiede perciò agli iraniani di continuare a protestare. Il 16 gennaio del 1979 lo scià abbandona l'Iran per evitare un bagno di sangue tra i suoi sostenitori e i rivoluzionari che, preso il potere, uccidono dopo dei processi sommari tutti gli appartenenti al regime imperiale. Meno di un mese dopo la fuga dello scià e dopo ben sedici anni di esilio, il primo febbraio 1979 rientra a Teheran l’Ayatollah Khomeini. In marzo, oltre venti milioni di iraniani - con il 98% dei voti - si esprimono per abbandonare la monarchia e costituire una Repubblica islamica. Con la nuova costituzione Khomeini assume la massima autorità di “Guida Suprema” e viene istituito il “Consiglio dei Guardiani” composto da sei religiosi cui è affidato il potere di veto su ogni norma ritenuta non in linea con gli assunti dell'Islam sciita. Si impone in breve tempo uno stato confessionale islamico, secondo la dottrina del clero che decreta il pieno allineamento del Paese alla Sharia, sostituendo il codice civile con la legge islamica e causando il licenziamento delle giudici donne. In pochi mesi l’Iran si trasforma in una rigida teocrazia che comanda alle donne di indossare il velo, introduce la pena di morte per l'adulterio e la bestemmia, e abolisce tutte le riforme dello scià tra cui il diritto di famiglia. Anche la libertà di stampa e di espressione vengono fortemente limitate e viene messa al bando addirittura la musica.
Sull'euforia dell’onda rivoluzionaria e spinti dall’antiamericanismo imperante in quel periodo, il 4 novembre 1979, probabilmente con la complicità del regime islamico, centinaia di studenti iraniani entrarono a forza nell'ambasciata degli Stati Uniti a Teheran e presero in ostaggio 66 impiegati americani. Il loro rilascio sarebbe avvenuto se gli Stati Uniti avessero riconsegnato all'Iran lo scià Reza Pahlavi, rifugiatosi negli USA dopo la destituzione, e chiesto scusa per l'ingerenza negli affari iraniani.
Conseguenze di questo assalto furono le dimissioni del Primo Ministro iraniano Bazargan e le accuse di lassismo all’Amministrazione Carter, l'allora presidente degli Stati Uniti, provenienti dal Partito Repubblicano e soprattutto dal suo leader Ronald Reagan, che prenderà il posto di Carter nel 1981. Gli ostaggi vennero mostrati da tutte le televisioni del mondo sofferenti e con gli occhi bendati, acuendo il risentimento degli americani nei confronti di Khomeini, sostenitore dell'assalto, e di Carter che impose delle sanzioni economiche a Teheran, ma senza riuscire a risolvere i problemi.
Prima della fine di novembre, 14 persone furono rilasciate. Gli altri ostaggi vennero liberati il 20 gennaio 1981 grazie a lunghi negoziati, in cambio del pagamento di un ingente somma di denaro e all'impegno americano a vendere armi all'Iran, armi quanto mai necessarie per difendersi dall'invasione delle truppe irachene (per approfondimenti vedi guerre dimenticate). Il rilascio degli ostaggi avvenne contemporaneamente all'insediamento di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti.
Dal 1979 in poi, la vita del Paese fu caratterizzata da una rigida e intransigente politica di restaurazione religiosa: la legge islamica regolava la vita privata e quella pubblica, usi e pratiche musulmane come l'imposizione del velo alle donne, la proibizione del consumo di alcolici, il rifiuto delle mode e dei consumi i occidentali. Nelle relazioni internazionali, il più importante cambiamento avvenne nelle relazioni con gli USA, da alleati a nemici della repubblica islamica (per approfondimenti vedi spese militari).
Documenti Agenzie ONU
ONU in Iran - Programmi e attività delle Nazioni Unite in Iran.
Documenti di altre Organizzazioni
Parlamento dell'Iran - Sito web del Parlamento dell'Iran.
Freedom House - Profilo Paese - Breve presentazione sulla situazione politica dell'Iran.
FDI (Foundation for Democracy in Iran/ Fondazione per la democrazia in Iran) - Organizzazione che si occupa di promuovere la democrazia in Iran e di far conoscere la situazione politica del paese all'estero. Dispone di un archivio di articoli sulle maggiori problematiche che caratterizzano questo paese mediorientale.