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Storia
Giunti nell'isola nel sec. XVI, i Portoghesi furono ben presto soppiantati dagli Olandesi; tra i due colonizzatori si crearono, quindi, tensioni risolte, per quanto riguardava questa parte dell'isola, solo nel 1859 quando, con il Patto di Lisbona, Timor fu divisa in due parti.
Agli inizi del sec. XX, a causa di numerosi tentativi di ribellione da parte dei Timorensi, il Portogallo decise di puntare sul coinvolgimento di fedeli amministratori nativi, dando così il via alla lenta formazione di una intellighensia locale, antesignana del futuro movimento indipendentista. Nel 1974, dopo il ritorno alla democrazia del Portogallo, il nuovo governo portoghese finalmente concedeva ai nativi di Timor Est la libertà di formare dei partiti politici. Veniva così fondata l'União Democratica Timorense (UDT), di tendenze conservatrici e favorevole all'autonomia. Nello stesso periodo nasceva anche l'Associacão Social Democratica Timorense (ASDT), di formazione cattolico progressista, divisa in varie correnti (tra le quali una minoritaria marxista), che dopo pochi mesi si trasformava in Frente Revolucionaria de Timor-Leste Independente (FRETILIN), accentuando i suoi caratteri anticoloniali e indipendentisti. Perse le elezioni del 29 luglio 1975, l'UDT tentava con l'aiuto dell'Indonesia un colpo di Stato, fallito grazie all'intervento del braccio militare del FRETILIN, le Forças Armadas de Libertacão Nacional de Timor-Leste (FALINTIL), che in due giorni con l'appoggio popolare sgominava i golpisti. Nel frattempo l'Indonesia occupava diverse zone ai confini, preparandosi all'invasione di Timor Est. Preso atto di ciò, il FRETILIN, nella speranza di ostacolare i piani dell'Indonesia, il 28 novembre proclamava l'indipendenza, non riconosciuta però dal Portogallo. Il 7 dicembre 1975, gli Indonesiani invadevano Timor Est, uccidendo migliaia Timorensi e controllando solo parte della costa, mentre i sopravvissuti del FALINTIL raggiungevano l'interno da dove cominciavano la resistenza, che sarebbe durata anni.
Nel luglio 1976, l'annessione di Timor Est veniva formalizzata da parte dell'Indonesia, ma allo stesso tempo le Nazioni Unite non ne riconoscevano l'occupazione e avviavano colloqui con Indonesia e Portogallo, che si trascinavano per anni senza approdare ad alcun risultato. Nel 1998, dimessosi Suharto a Timor Est riprendevano le manifestazioni di massa in favore dell'indipendenza e l'anno successivo, grazie all'intervento dell'ONU veniva firmato un accordo trilaterale tra Indonesia, Portogallo e Nazioni Unite, con cui veniva affidato all'UNAMET (organismo delle Nazioni Unite) il compito di organizzare un referendum popolare per accettare o respingere il piano di autonomia proposto dal governo indonesiano. Il risultato della consultazione del 30 agosto del 1999 portava alla definitiva proclamazione dell'indipendenza di Timor Est. Dopo alcune settimane di terrore e di sanguinosi scontri scatenati dai miliziani anti-indipendentisti filoindonesiani, l'ONU, inviava a Timor Est i caschi blu della forza internazionale di pace sotto il controllo dell'INTERFET. Preso atto della situazione, il 19 ottobre 1999 il Congresso di Jakarta approvava una risoluzione che ratificava la separazione di Timor Est dall'Indonesia. Il 24 ottobre successivo, quindi, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite decretava che Timor Est fosse sottoposta all'Amministrazione transitoria da parte dell'ONU (UNTAET), fissando anche la data delle elezioni per la nascente Assemblea Costituente. Le votazioni avevano luogo nell'agosto 2001 e segnavano la netta affermazione del FRETILIN, che però non riusciva a conquistare la maggioranza qualificata necessaria per approvare immediatamente una nuova Costituzione. Nell'aprile 2002 si tenevano invece le elezioni che designavano il primo presidente della storia di Timor Est: a vincerle, con ampio margine, era Xanana Gusmão, leader storico della guerra d'indipendenza. Successivamente, in maggio veniva ufficialmente proclamata l'indipendenza della Repubblica di Timor Est. Nel 2005 Timor Est e l'Indonesia creavano una commissione per trovare i responsabili delle violazioni dei diritti umani durante il referendum del 1999. Nel maggio 2007 si svolgevano le elezioni presidenziali, vinte da Ramos-Horta con il 70% dei consensi, mentre In luglio si svolgevano le elezioni legislative vinte dal FRETILIN. Nel febbraio 2008 veniva sventato un tentativo di colpo di stato, in cui rimanevano feriti il premier e il presidente.