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Diritti umani
Documenti Agenzie ONU
Consiglio Diritti Umani - Rapporto 2011 sulla situazione dei diritti umani in Myanmar. Evidenzia le situazioni di violazione dei diritti umani che richiamano l'attenzione del Consiglio ed esprime preoccupazione per le gravi violazioni che costringono migliaia di persone a lasciare il paese e cercare rifugio nei paesi limitrofi. E' la risposta del Consiglio al Rapporto dello Stato. Questo descrive il processo di democratizzazione del paese, le azioni del Governo di implementazione degli obblighi internazionali in materia di diritti umani, l'avanzamento nella tutela dei diritti delle donne, dei lavoratori e dei disabili, dal punto di vista del Governo del Myanmar.
La via della libertà
Articolo di MicroMega, voce del filosofo ed economista indiano Amartya Sen, sulle possibili vie che la comunità internazionale potrebbe intraprendere per aiutare il paese a trovare la sua strada verso la libertà.
Assemblea Generale ONU - Rapporto 2010 del Rappresentante Speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar. Analizza gli sviluppi del contesto elettorale, la situazione dei prigionieri di coscienza e delle minoranze etniche, la cooperazione internazionale in materia di diritti umani. Nelle conclusioni il Rappresentante Speciale analizza la scelta del governo di indire le elezioni dopo 40 anni di governo militare, periodo che ha impedito lo sviluppo economico e sociale del paese. Ma dubita sulla genuinità di tali elezioni e sulla possibilità che le stesse siano promotrici di cambiamenti tangibili.
Documenti di altre Organizzazioni
L'avatar autoritario
Il partito attualmente al governo del paese, eletto con il 77% di voti nelle elezioni del 2010, risulta essere in realtà l'"avatar" del vecchio partito State Peace and Development Council, in realtà burattino nelle mani della struttura militare. Per tale motivo si nota come i volti del nuovo Parlamento risultino in certo modo "familiari". Essenzialmente perché lo sono: molti Generali che hanno governato il paese per anni hanno assunto ruoli civili nella nuova struttura di potere.
Birmaniademocratica.org - Impegno della CISL sul piano internazionale, a sostegno di paece, democrazia e diritti umani. Promuove questi valori insieme alla Federation of Trade Unions Burma, il sindacato locale fondato nel 1991 dai lavoratori birmani costretti a lasciare il paese a causa della repressione da parte della giunta militare.
Amnesty International - Rapporto annuale 2010. Sono più di duemila i prigionieri politici tenuti in carcere nel paese, in pessime condizioni. Tra loro, il caso conosciuto di Aung San Suu Kyi, ancora agli arresti domiciliari. Il rapporto aggiorna sulla situazione dei prigionieri politici, sulle condizioni carcerarie, sui bambini soldato, sui conflitti etnici in corso ed il conseguente spostamento migratorio di migliaia di persone in Thailandia. Resta in vigore la pena di morte.
Human Rights Watch - Secondo il World Report 2011 la situazione dei diritti umani nel paese resta terribile, nonostante nel 2010 si siano avute le prime elezioni multipartitiche dopo 20 anni. Le libertà fondamentali dei cittadini, come la libertà di riunione ed espressione, continuano ad essere negate. Numerose sono le gravi violazioni di diritti umani perpetrate dalle forze militari governative nei confronti della popolazione civile, in aperta violazione al diritto internazionale umanitario.
Freedom House - Rapporto del 2009 sulla libertà nel mondo. Definisce "non libero" lo status del paese. Si registra infatti un peggioramento in materia di diritti, dovuto alle numerose violazioni nei confronti degli attivisti politici da parte del regime militare. Aumenta infatti il numero di prigionieri politici. Nel 2008 inoltre il Governo ha ostacolato gli aiuti internazionali giunti per sollevare la popolazione civile dalle conseguenze del ciclone Nargis che si è abbattuto sul paese.
ICRC (International Committee of the Red Cross/Comitato Internazionale della Croce Rossa) - Attività in Myanmar. Fino al 2005 la Croce Rossa ha svolto importanti attività tra le quali visite a detenuti, assistenza ai civili delle aree in conflitto, cura dei feriti e malati negli ospedali. Dal 2005 però le autorità governative hanno imposto forti limitazioni a tali attività, che sono state drasticamente ridimensionate. Rapporto annuale 2009.