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Diritti dei popoli indigeni e delle minoranze
In Brunei la religione musulmana è considerata quella ufficiale, ma sono presenti minoranze di buddhisti, cristiani e animisti. Le lingue parlate sono il malay, l'inglese e il cinese. Esistono diversi gruppi indigeni e minoranze: cinesi, dusun, murut, kedayan, iban e tutong. Presenti anche larghe comunità di immigrati provenienti da Filippine, Corea, Indonesia e India.
Minority Rights Group International - Sezione paese. Rapporto 2008 su minoranze e popolazioni indigene in Brunei. Tratta il caso dei migranti di etnia cinese che sono arrivati in Brunei durante il periodo coloniale inglese, fenomeno in decrescita dagli anni '60, tanto che oggi essi costituiscono l'11% della popolazione. Alcuni di essi sono di fede musulmana, altri sono cattolici mentre i restanti sono buddhisti e taoisti. Solo una piccola parte di essi ha la cittadinanza. Rapporto 2007 di ricostruzione delle minoranze e gruppi indigeni presenti nel paese.
Restrizioni agli immigrati
Gli immigrati cinesi presenti nel paese si vedono privati dei principali diritti e benefici di cui godono gli altri cittadini. I lavoratori migranti, che costituiscono il 30-40% della forza lavoro, non vengono protetti dal diritto dei lavoratori.
Immigration and Refugee Board of Canada - Rapporto informativo sul trattamento della minoranza cinese.
Freedom House - Rapporto 2010 sulla libertà nel mondo. La Costituzione ammette la professione di altre fedi oltre quella ufficiale, la scuola Shafeita dell'Islam sunnita, ma fare proselitismo è proibito. Nel documento di identità dei residenti deve essere esplicitata l'appartenenza religiosa, ed i matrimoni tra musulmani e non musulmani non sono permessi. I musulmani devono avere il permesso del Ministro degli Affari Religiosi per potersi convertire ad altra fede, ma la pressione sociale rende le conversioni praticamente impossibili.
Tolleranza religiosa
Nonostante il Brunei sia un paese musulmano abbastanza integralista, si ha un certo livello di tolleranza delle fedi altre da quella musulmana. La settimana lavorativa ad esempio prevede due giorni festivi: il venerdì, sacro ai musulmani, e la domenica, sacra ai cristiani.