Popoli

In Bolivia, più del 60% della popolazione sente di appartenere a uno dei più di trenta gruppi etnici originari, o Indios, del paese. I due gruppi più popolosi sono i Quechua e gli Aymara, seguiti da Chiquitanos, Guaraní e Moxeños.

I Quechua erano la componente maggioritaria dell'impero Inca, e la loro lingua, detta runa-simi, era quella ufficiale (attualmente è anche una delle lingue ufficiali della Bolivia). Con l'arrivo degli spagnoli e dei missionari cattolici sono stati decimati e i sopravvissuti sono stati evangelizzati. Oggi sono il gruppo etnico più numeroso del paese.

Donna quechua.

Gli Aymara, o Aymará, prima di essere annessi all'impero Inca, erano divisi in numerose fazioni, distribuite in vaste zone andine di Bolivia, Peru ed Ecuador. Il loro centro culturale e religioso era Tihuanaco, nei pressi del lago Titicaca. Furono tra gli ultimi popoli indigeni a sottomettersi agli spagnoli. Simbolo di questo gruppo è la bandiera di sette colori detta whipala. L'attuale presidente boliviano Evo Morales appartiene a questo gruppo.

Whipala. Fonte: Wikimedia Commons.

Di origini tutt'ora sconosciute, gli Uru Chipaya sono il più antico gruppo etnico andino oggigiorno esistente. Costretti dai più forti ed evoluti Aymará a rifugiarsi nelle regioni inospitali a confine col Cile, a quasi 4.000 metri d’altitudine. Hanno conservato antiche tradizioni e costumi, oltre alla religione animista e alla lingua puquina, l’unica ancora parlata della famiglia uru. Vivono ancora nei tradizionali phutuku e wallichi koya, case coniche costruite interamente con blocchi di terra (le prime) oppure con tetti di paglia e fascine impastate con il fango (le seconde). La sopravvivenza di questo popolo è messa a dura prova a causa del continuo posciugarsi del fiume Lauca, loro unica fonte di sostentamento.

Uru Chipaya davanti alla loro casa

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