Case

Per costruire le proprie case, molti boliviani utilizzano materiali trattati quali calcestruzzo, metalli e fibre di vetro mentre l’architettura urbana spazia dalle cattedrali coloniali ai moderni grattacieli. Tuttavia, molte abitanti delle zone rurali continuano a costruire le proprie case mediante metodi tradizionali e materiali naturali come foglie di palma, erba, pietre e legno.

La città di Sucre, fondata dagli Spagnoli nella prima metà del XVI secolo, è ricca di edifici del periodo

Abitazione della città di Sucre

coloniale con le caratteristiche abitazioni provviste di patio

Casa di bambù

Le priferie delle città sono costellate di case di adobe non intonacato. L’adobe è un impasto di terra, sabbia e paglia che si utilizza per costruire mattoni che vengono poi fatti essiccare al sole. L’adobe è ovviamente molto economico e permette di poter costruire da soli la propria casa, inoltre è resistente alle intemperie (ma richiede una manutenzione continua) e i blocchi vengono fatti aderire tra loro con del fango.

Mattoni di adobe posti ad essiccare

Le tipiche abitazioni Chipaya

Poco più a nord del Salar de Coipasa, il grande deserto di sale, vive il popolo Chipaya, che abita due villaggi del deserto, Chipaya e Ayparavi costituiti dalle tipiche capanne di fango circolari chiamate khuyas o putucus, le cui porte sono fatte di legno di cactus e sono sempre rivolte a est. Per costruire queste abitazioni, i Chipaya ricavano mattoni di erba dalle sponde paludose del deserto

 

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