Popoli

I Ticos 

In spagnolo è comune utilizzare il diminutivo "ito/ita"per esprimere familiarità e simpatia. E' più affettuoso chiamare un amigo, (amico), "amiguito". Più di un secolo fa, i costaricani fecero l'errore di aggiungere come diminutivo affettuoso "ico", da cui il "poquito" spagnolo, (pochino), diventava "poquitico" in portoricano. Grazie ai modi gentili e amichevoli che caratterizzano i portoricani, tale diminutivo viene largamente utilizzato tanto da guadagnarsi l'appellativo di "Ticos"

All'arrivo degli spagnoli, il territorio dell'attuale Costa Rica (Costa de Oro) aveva una fisionomia etnicamente omogenea (a differenza del resto dell'America centrale), il cui territorio apparteneva alla famiglia chibcha o muisca, una popolazione indigena non molto numerosa

Guami

In Costa Rica vivono otto popoli indigeni riconosciuti, dislocati in diverse zone del paese, sono: i Cabécares, i Bribris, i Térrabas, i Bruncas, i Huetares, i Malekus, i Chorotegas e i Guaymí. Occupano territori protetti denominati dalla legislazione locale "Riserve Indigene", ma il movimento indigeno del paese preferisce definirli con il termine utilizzato dalla legislazione internazionale: "Territori Indigeni". Esistono comunità indigene anche nelle principali città e in varie località dellla Valle Centrale, dove vivono anche i Miskitos del Nicaragua e i Ngöbes di Panama

I Guaymíe, o Ngäbe, sono un popolo indigeno nomade di origine panamense stanziatosi sul confine tra Panama e Costa Rica; molti di essi si sono spostati in Costa Rica (soprattutto nella città di Costa) alla ricerca di lavoro nelle fincas (aziende agricole) di caffè. I Guaymíe sono l'unico popolo in Costa Rica a mantenere l'abito tradizionale indossato dalle donne: tipico è il ricamo dei triangoli che simboleggia i vulcani del Paese

 

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